Vaiolo delle scimmie, cosa sappiamo del carabiniere morto a Cuba: “Sempre in prima fila”
Aveva 50 anni Germano Mancini, il comandante della stazione dei carabinieri di Scorzè morto a Cuba, secondo le autorità locali dopo aver contratto il vaiolo delle scimmie.
La sindaca di Scorzè, Nais Marcon, ai microfoni di Fanpage.it lo ricorda come un "uomo buono" che da 16 anni svolgeva il suo lavoro con dedizione e cura per la comunità cittadina: "È sempre stato in prima fila. Lascia un grande vuoto nella nostra comunità che ora perde un importante punto di riferimento".
Germano Mancini era atterrato sull'isola caraibica il 15 agosto in compagnia di due amici con il quale stava trascorrendo un breve periodo di ferie. Le cause del decesso per ora non sono accertate con estrema sicurezza, secondo le autorità locali il comandante Germano Mancini avrebbe contratto il vaiolo delle scimmie.
"Ho sentito i familiari del comandante per esprimere tutta la nostra vicinanza: sia come amministrazione comunale sia come comunità di Scorzè", ha continuato la sindaca Nais Marcon, "attendiamo che da Cuba arrivino notizie certe che contribuiscano ad aiutarci a capire cosa sia successo a Germano Mancini perché ancora non sappiamo molto".
Originario di Pescara, il comandante Mancini era padre di un ragazzo di 20 anni e abitava ormai da 16 anni a Noale. Nella zona era conosciutissimo poiché negli anni aveva sempre svolto la funzione di vice nella stazione carabinieri di Scorzè, mentre da giugno aveva assunto la funzione di comando a seguito di uno spostamento d'incarico lasciato dal suo predecessore.
"L'ultima volta in cui ho avuto occasione di incontrarlo è stato durante una premiazione avvenuta in piazza a Scorzè durante una manifestazione sportiva", ci racconta la sindaca Nais Marcon: "Un uomo sempre presente. Pronto a mettersi al servizio della sua comunità sia sul lato professionale sia sotto l'aspetto umano. Quando avevamo bisogno di qualche consiglio era sempre disponibile".
Il comandante Mancini, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe sentito male due giorni dopo il suo arrivo a Cuba, tanto che giovedì 18 agosto è stato necessario un ricovero urgente all'ospedale. Poi il trasferimento in terapia intensiva ed il peggioramento dei parametri vitali fino alla fatale crisi respiratoria. L'ambasciata italiana a L'Avana, in raccordo con la Farnesina, si sta occupando di dare massima assistenza ai familiari del connazionale morto a Cuba.