Vaccino, doppia frenata. Sileri: “In Italia in primavera 2021”. Oms: “Per tutti nel 2022”
I tempi per il vaccino anti-Covid si allungano. In Italia non arriverà entro la fine dell’anno e nel mondo non avrà una copertura totale prima del 2022. Le due previsioni vengono date dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, per quanto riguarda l’Italia e dall’Oms. Sileri ne parla ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus: “Sul vaccino sono ottimista, ma sono realista e dico che non vi sarà prima della metà del prossimo anno”.
Sileri: per vaccino serviranno molti mesi
Sileri si sofferma sull’epidemia di Covid e sull’attuale situazione: “La normalità si avrà qualora il virus dovesse mutare in una forma a noi favorevole, oppure quando raggiungeremo un'immunità di gregge, ma con i numeri che abbiamo servirebbe tempo, quindi rimane la chance del vaccino. Serviranno molti mesi, credo che il prossimo anno avremo ancora la necessità di doverci proteggere, con un'abitudine alla misure di sicurezza che stiamo osservando. Non dimentichiamo che questo virus colpisce in maniera severa gli anziani e coloro che hanno delle patologie pre-esistenti, sono loro che dobbiamo proteggere finché il virus circola”.
Altro tema è quello della quarantena, con il governo che sta pensando di ridurla da 14 a 10 o meno giorni. Per Sileri “un buon compromesso sarebbe fare 7 giorni di quarantena e poi fare il tampone. Con il ritorno a scuola sarà fondamentale la fase di sorveglianza. Non credo ci sarà una seconda ondata come l'abbiamo vissuta a febbraio e marzo. L’impegno del nostro Servizio sanitario nazionale al momento è molto basso perché i dati sono bassi e finché la situazione è questa è sotto controllo”.
Per l’Oms vaccino per tutti non prima del 2022
Anche a livello globale la situazione non è delle più incoraggianti. Per Soumya Swaminathan, ricercatrice dell’Oms, “ci vorrà molto tempo prima di raggiungere l’immunità di gregge”. Alla Bbc, infatti, spiega che “bisognerà aspettare fino al 2022 senza dubbio e fino ad allora le popolazioni devono essere disciplinate”. L’invito, a tutti i Paesi, è di “non prendere scorciatoie”. Anche perché, afferma ancora la ricercatrice dell’Organizzazione mondiale della sanità, si deve arrivare a un vaccino “senza compromettere la sicurezza”.