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Covid 19

Vaccino AstraZeneca agli under 55, rischio rinvio dosi per 700mila persone: al via nuovo piano

Dopo il taglio delle consegne e la raccomandazione di Aifa di usare il vaccino AstraZeneca-Oxford agli under 55, il governo dovrà rivedere il piano vaccinale. In attesa dell’in contro tra i ministri Boccia e Speranza e le Regioni, in programma oggi, c’è il rischio del rinvio della somministrazione di circa 700mila persone: ecco perché.
A cura di Ida Artiaco
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"L'indicazione è tecnicamente corretta dal punto di vista scientifico, ma complica enormemente la campagna vaccinale. Siamo di fronte una situazione eccezionale, tanto è vero che gli inglesi hanno bypassato l'indicazione degli under 55. Teoricamente il Ministero della Salute può derogare al suggerimento dell'Aifa, ma appare difficile. Anche in Germania, per dire, l'agenzia è stata più coraggiosa". Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, è stato tra gli ultimi ad esprimere la propria preoccupazione, in una intervista al Messaggero, dopo la raccomandazione di Aifa di somministrare il vaccino messo a punto da AstraZeneca e Università di Oxford ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Una notizia, questa, che non solo rischia di far slittare le vaccinazioni per circa 700mila persone ma che ha già costretto il governo a rivedere l'intero piano vaccinale.

Proprio oggi, i ministri Boccia e Speranza incontreranno i governatori delle Regioni insieme al commissario Arcuri per rivedere il calendario delle somministrazioni, mentre proprio Arcuri ha lanciato l'ennesimo allarme: "Stiamo lavorando con uno schema che prevede 11 milioni e 200 mila vaccini, rispetto ai 28,6 milioni inizialmente previsti: oltre il 60% in meno".

Insomma, c'è un duplice problema: taglio alle consegne da un lato e uso di AstraZeneca solo per una determinata fascia d'età, quella più giovane, dato che sull’efficacia del siero per le persone più anziane ci sono meno dati scientifici e quindi meno prove, dall'altro. Proprio AstraZeneca sarebbe stato destinato alla categoria dei lavoratori dei servizi essenziali, come gli insegnanti, i militari e le forze dell’ordine. Ma dopo la raccomandazione dell'Aifa è cambiato tutto. Ciò significa, infatti, che il siero non potrà essere utilizzato per la fascia d’età 55-65 anni, che è la più affollata nella pubblica amministrazione con circa 700 mila persone su un totale di 3 milioni. Ad ogni modo, secondo la tabella di marcia pianificata dal governo, dopo gli over 80, che è la prossima categoria ad essere vaccinata con Pfizer e Moderna, toccherà proprio agli insegnanti, molti dei quali hanno però più di 55 anni, e poi alle forze dell'ordine. Ma indicazioni più precise sul da farsi arriveranno nelle prossime ore, al termine dell'incontro tra i ministri Boccia e Speranza e le Regioni.

Intanto, una buona notizia arriva da Bruxelles. Con un tweet, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha rassicurato nella serata di ieri i cittadini europei sull'arrivo del nuovo vaccino anti Covid-19. "Passi avanti sui vaccini. AstraZeneca consegnerà 9 milioni di dosi in più nel primo trimestre (40 milioni in totale) rispetto all'offerta delle ultime settimane e inizierà le consegne una settimana prima del previsto", ha sottolineato, confermando l'obiettivo di arrivare a vaccinare il 70% della popolazione adulta nei 27 stati membri entro la fine della prossima estate. In Italia le prime dosi arriveranno nella settimana che comincia l'8 febbraio.

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