Vaccini Covid ed “eventi avversi”: i medici chiedono uno scudo penale
Dei quattro iscritti nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio colposo in relazione alla morte di Stefano Paternò, sottufficiale siciliano della Marina deceduto circa 12 ore dopo la somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca, due sono medici e uno è un infermiere. La decisione della Procura di Siracusa di aprire un'inchiesta sta generando profonda preoccupazione tra i dottori italiani, preoccupati dalle possibili conseguenze giudiziarie di eventuali "eventi avversi" che dovessero verificarsi in seguito alle vaccinazioni. Per questa ragione il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, in un'intervista all'Ansa ha richiesto una protezione legale, "una sorta di ‘scudo penale’, un intervento legislativo idoneo, senza sconvolgere i nostri principi democratici, per dare in un questa fase emergenziale la possibilità al medico di potersi esimere dai problemi di carattere colposo".
La richiesta avanzata dalla FNOMCeO rischia di non rasserenare gli animi perché sembra implicitamente ammettere che non sono da escludere gravi eventi avversi in seguito alla somministrazione di uno dei vaccini autorizzati dall'EMA e poi dall'Aifa, autorità che ne hanno accertato non solo l'efficacia nel contrasto alla pandemia ma anche la sicurezza: "Oggi – dice Anelli – in assenza di una norma, in un momento straordinario dove abbiamo una malattia che è comparsa per la prima volta sulla faccia della terra non abbiamo una terapia risolutiva; abbiamo vaccini e in una campagna di vaccinazione di massa sicuramente può avvenire qualche problema. I rischi di fronte a grandissimi numeri sono sempre possibili ma penso che il Parlamento a questo punto, e lo avevamo già chiesto nella prima fase, debba pensare, seriamente a un intervento legislativo che doni un po’ di tranquillità e serenità alla professione".
L'ex pm Giovannini d'accordo: "Fornire al personale sanitario uno scudo penale"
Sul tema dello "scudo penale" è intervenuto anche Valter Giovannini, ex procuratore aggiunto di Bologna protagonista in passato di diverse inchieste sulla malasanità: "Credo sia tempo di intervenire con urgenza, attraverso un decreto legge, per fornire al personale sanitario uno scudo penale, almeno fino al termine della campagna vaccinale", ha dichiarato. "Le doverose inchieste, aperte da alcune Procure pongono indirettamente un grave problema, del quale penso si debba subito tenere conto. Il personale sanitario, sottoposto già ad enormi pressioni, potrebbe spaventarsi temendo conseguenze penali nel caso un paziente abbia gravi reazioni avverse".