Vaccini, Arcuri è ottimista: “Immunità di gregge entro fine autunno, spero in Johnson & Johnson”
Nonostante il ritardo nelle consegne dei vaccini sia da parte di Pfizer che di AstraZeneca, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, è ancora ottimista: l’immunità di gregge si può raggiungere entro la fine dell’autunno. “Non perderei la speranza di raggiungere alla fine dell'autunno l'immunità di gregge”, afferma a Radio 2. Arcuri confida nell’arrivo di altri vaccini, come quello di Johnson & Johnson, che potrebbe essere approvato in tempi non così lunghi. Il commissario prosegue: “I ritardi sono insopportabili, imprevisti, inaccettabili e rispetto ai quali noi faremo ogni cosa per perseguire la responsabilità di chi li ha prodotti. Ma abbiamo la speranza di recuperare”.
Arcuri non vuole comunque fare previsioni: “Non faccio il veggente. La speranza è che le forniture dei vaccini siano regolari ora, così da poter recuperare tempo e terreno. Queste aziende non producono né bibite e né calcestruzzo, ma vaccini. E i vaccini sono fondamentali per la vita delle persone. Ritardi di questo tipo non sono accettabili”. Secondo il commissario straordinario per l’emergenza Covid, però, non ci sono responsabilità dell’Italia e dell’Ue: “Noi non abbiamo nulla da rimproverarci. L'acquisto centralizzato a livello europeo dei vaccini è stata una pagina bella della nostra storia che va valorizzata”.
Arcuri ribadisce che “le modalità con cui queste fattispecie si sono verificate sono davvero unilaterali. Dire il venerdì che il successivo lunedì i vaccini arriveranno in misura minore non è come dire che un camion che porta merendine ha forato una gomma”. Per quanto riguarda l’azione legale contro Pfizer, il commissario aggiunge: “Per gli italiani e non solo i vaccini sono più importanti di qualsiasi risarcimento, ma non deve succedere che non arrivino né i vaccini né il risarcimento economico”. Infine, sulle Regioni che hanno permesso la vaccinazione di personale non autorizzato, “noi non saremo inflessibili, saremo più che inflessibili”, assicura Arcuri.