All’Italia mancano milioni di dosi di vaccino anti-Covid
Per il vaccino anti-Covid di Sanofi ci sarà da aspettare più del previsto. Le 20 milioni di dosi che sarebbero dovute arrivare in Italia a giugno slittano. L’azienda francese aveva promesso di consegnare, in totale, 40 milioni di dosi all’Italia entro il 2021. Ma un ritardo di 3-6 mesi fa slittare la consegna in tutto il mondo. E anche in Italia se ne parlerà a fine dell’anno prossimo. Il che vuol dire che il completamento del piano vaccinale italiano slitta inevitabilmente. Anche perché l’Italia, come tutta l’Ue, puntava molto sul vaccino di Sanofi, tanto da aspettarne più dosi di tanti altri candidati vaccini, alla pari solo con AstraZeneca.
I ritardi per i vaccini Sanofi e AstraZeneca
Sanofi ha fatto sapere che si è verificata una “risposta immunitaria bassa negli adulti sopra i 49 anni”. Il vaccino di Sanofi ha bisogno di due dosi, con una conservazione tra i 2 e gli 8 gradi. Ora sarà necessaria una nuova sperimentazione di fase 2b che partirà a febbraio: riguarderà i volontari dai 50 anni in su, con la fase 3 (quella finale) che potrebbe partire solo a giugno. L’arrivo del vaccino, quindi, sarà previsto per l’ultimo trimestre del 2021. Sanofi ha annunciato una capacità produttiva di un miliardo di dosi l’anno. Per l’Italia non cambia nulla: le dosi restano 40 milioni, ma a cambiare sono le tempistiche. Se ne parlerà, in gran parte, nel 2022. A rallentare, inoltre, è anche il vaccino AstraZeneca: non è ancora stata chiesta l’autorizzazione all’Ema perché è stata registrata una maggiore efficacia con un differente dosaggio rispetto al previsto. Quindi sembra inevitabile un rallentamento e le dosi invece di arrivare a fine gennaio potrebbero slittare di qualche settimana o mese.
I vaccini anti-Covid per l’Italia
L’Italia ha opzionato circa 200 milioni di dosi totali di futuri vaccini, sulla base dei contratti stipulati dalla Commissione europea. La quota maggiore è quella di Johnson&Johnson, con 53,84 milioni di dosi. Seguita proprio da AstraZeneca e Sanofi con 40 milioni a testa. Sono 30 milioni le dosi che dovrebbero arrivare da CureVac. Minori le quantità provenienti dai due vaccini che sembrano più vicini: 27 milioni da Pfizer e 10 da Moderna. L’incognita riguarda però i tempi di autorizzazione dei vaccini. Se tutto dovesse filare liscio, diceva il ministro della Salute Roberto Speranza qualche giorno fa, si potrebbe completare la consegna entro il quarto trimestre del 2021. Ma il caso di Sanofi dimostra che questa previsione difficilmente potrà essere rispettata, considerando inevitabili ritardi. Intanto, per il primo trimestre, salvo imprevisti, sono attese 8,7 milioni di dosi di Pfizer e 1,3 di Moderna.