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Vaccini, a Reggio Calabria inoculano dose richiamo Pfizer anziché Moderna, ma per ASP nessun rischio

È successo a Reggio Calabria dove una donna di 82 anni, convocata per la somministrazione della seconda dose del vaccino, non ha presentato la documentazione relativa al primo inoculo e, a causa della distrazione dell’operatore, ha patito lo scambio di vaccini. L’operatore, accortosi dell’errore, ha subito informato la paziente che, accompagnata dalla nipote, ha immediatamente presentato regolare denuncia ai carabinieri che, di conseguenza, hanno effettuato i rilievi del caso.
A cura di Pasquale Zumbo
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Inoculato il richiamo del vaccino anti-covid  Pfizer anziché Moderna. È successo a Reggio Calabria dove una donna di 82 anni, convocata per la somministrazione della seconda dose del vaccino, non ha presentato la documentazione relativa al primo inoculo e, a causa della distrazione dell’operatore, ha patito lo scambio di vaccini. L’operatore, accortosi dell’errore, ha subito informato la paziente che, accompagnata dalla nipote, ha immediatamente presentato regolare denuncia ai carabinieri che, di conseguenza, hanno effettuato i rilievi del caso.

L’anziana signora è stata trattenuta per alcune ore, per scongiurare eventuali effetti collaterali derivanti dall’errata somministrazione, per poi essere tranquillamente mandata a casa. Ma effettuare il richiamo del vaccino di una marca diversa da quella ricevuta in precedenza può davvero comportare problemi? A sentire il dr. Sandro Giuffrida, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Igiene e Sanità dell’Asp di Reggio Calabria, non dovrebbero esserci effetti collaterali.

«È vero, la signora avrebbe dovuto fare la seconda dose di vaccino Moderna e invece ha fatto il Pfizer, probabilmente per una svista dell’operatore – ha spiegato Giuffrida -, ma si tratta di due vaccini praticamente identici e quindi non dovrebbero esserci problemi, anzi, non ce ne saranno. Nonostante questo, la paziente è stata immediatamente avvertita, è stato tutto registrato, è stato fatto un verbale e sono intervenuti anche i Carabinieri». Quindi, tutto tranquillo, nonostante l’errore. Il direttore dell’UOC Igiene e Sanità dell’ASP di Reggio Calabria ci dice di più: «In verità, nell’evoluzione dei prossimi mesi, probabilmente porterà l’intercambiabilità dei vaccini.  La signora è stata trattenuta per alcune ore e poi è stata mandata a casa proprio perché non si prevedono effetti collaterali. Il nome conta poco – aggiunge -, i vaccini sono dello stesso tipo, basati sull’RNA messaggero. In teoria, anche se avesse fatto AstraZeneca non ci sarebbero stati problemi. Ripeto, stiamo andando verso una situazione nella quale i vaccini saranno tutti intercambiabili tra loro». Ovviamente, con documentazioni in mano ai pazienti e agli operatori, certe cose non dovrebbero accadere. Per dirla come il dr. Sandro Giuffrida, si è trattato “di una distrazione che capita una volta su un milione di somministrazioni”.

Quindi, è stata una doppia mancanza (dell’operatore e della paziente) che però non dovrebbe causare problemi. Quando si tratta di salute, però, il condizionale resta d’obbligo. Perché se è vero che in futuro i vaccini saranno intercambiabili, è anche vero che attualmente non lo sono o non lo sono ufficialmente, ed è quindi bene che tutti i pazienti vigilino sulle diverse fasi della somministrazione.

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