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Vacanza-studio? Nessun risarcimento se la famiglia è inospitale

La Cassazione boccia la richiesta di uno studente campano: per i giudici della Suprema corte doveva abituarsi alle abitudini altrui.
A cura di Redazione
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Non ti è piaciuta la vacanza-studio in famiglia? Non puoi chiedere il risarcimento per "inospitalità". Già, bisogna – soprattutto nelle famiglie straniere – "adeguarsi e condividere" adattandosi allo stile di vita altrui. Lo dice la Corte di Cassazione che con una sentenza ha bocciato il ricorso di uno studente campano che aveva fatto una vacanza-studio in una famiglia irlandese che aveva trovato particolarmente "inospitale". Il giovane aveva chiesto il risarcimento danni poiché sosteneva che il contratto vacanza-studio non contemplava ciò che aveva promesso: troppa distanza casa-scuola, nessuna ospitalità e perfino la mancata accoglienza in aeroporto. Il giudice di pace aveva concesso il risasrcimento poi negato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel giugno 2006. E il Palazzaccio ha ha bocciato il ricorso e ha evidenziato che "il soggetto aveva optato per una sistemazione in una famiglia locale invece che in un college". Dunque, ha osservato la Cassazione, "era indubitabile che questo tipo di scelta comportasse anche una diversa esperienza di vita, quale quella di conoscere abitudini, usi, costumi e stili di vita della famiglia straniera ospitante che ovviamente ha proprie abitudini, alle quali l'ospite deve adeguarsi e deve condividere".

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