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Strage di Ustica

Ustica, lo Stato contro i risarcimenti ai familiari delle vittime

L’avvocatura dello Stato fa ricorso contro i risarcimenti ai familiari da parte dei Ministeri: “Non ci fu nessuna battaglia aerea”
A cura di Antonio Palma
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Il 27 giugno del 1980 quando il Dc9 Itavia s'inabissò in mare tra Ponza e Ustica con 81 persone a bordo non ci fu nessuna battaglia aerea, per questo lo Stato non deve risarcire nulla ai familiari delle vittime. È questa la tesi sostenuta dall'avvocatura dello Stato che ha fatto ricorso alla Corte d'appello civile di Palermo contro il risarcimento che il tribunale ha concesso a 18 familiari delle vittime della tragedia aerea. L'avvocatura, rappresentata dall'avvocato Maurilio Mango, in particolare chiede il rigetto per prescrizione o infondatezza delle richieste dei familiari e di porre a carico degli stessi il "pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito". Il giudice monocratico di Palermo lo scorso ottobre aveva condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire i familiari con oltre 5 milioni e mezzo di euro per omesso controllo dello spazio aereo. Per questo l'avvocatura ora evidenzia come le ricostruzioni giudiziarie sono state influenzate da una ricostruzione mediatica non fondata su dati oggettivi.

"Nessuna battaglia aerea"

"Le ricostruzioni sono state talvolta macroscopicamente influenzate dal progressivo formarsi e consolidarsi di un immaginario collettivo che ha individuato la causa del disastro nell'abbattimento dell'aeromobile da parte di un missile, con la conseguente responsabilità delle amministrazioni derivante dall'omesso controllo dello spazio aereo" scrive infatti l'avvocato Mango, aggiungendo: "Alla mancanza di elementi tecnici hanno ‘supplito' i mezzi di informazione che denunciando (spesso senza alcun riscontro) trame e complotti internazionali, hanno infine determinato il radicato (ma tecnicamente non supportato) teorema secondo cui all'origine del disastro sarebbe stata una battaglia aerea e che l'Aeronautica militare per coprire questa battaglia avrebbe ordito un complotto (misteriosamente rimasto senza colpevoli e segreto nonostante avesse coinvolto almeno un centinaio di persone)".

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