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Urla e telecamera sulla porta: la paura della vittima di stalking che si è uccisa a Caltanissetta

I vicini di casa della 32enne, a Riesi, nella provincia nissena, raccontano le difficoltà della giovane donna di origini rumene che si è uccisa il 30 giugno.
A cura di Luisa Santangelo
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I fiori si sono seccati e l'acqua nelle bottiglie tagliate a mo' di vaso si è asciugata. A Riesi, in provincia di Caltanissetta, sul gradino del portone i lumini sono spenti. È la casa in cui, la sera del 30 giugno 2023, è stato trovato il corpo senza vita di una donna di 32 anni.

La donna si è uccisa e a quanto sembra, sarebbe avvenuto a seguito dell'esasperazione e alla paura per un ex compagno che continuava a perseguitarla. Nonostante lei lo avesse denunciato e fatto condannare. E nonostante lui stesse scontando gli arresti domiciliari altrove, pare in un altro Comune.

La salma è stata trasferita ieri in Romania, dove si svolgeranno i funerali. Con il corpo della 32enne è partita anche la sorella, che vive in Sicilia anche lei. La vittima lavorava nelle campagne della zona. «Un lavoro anche abbastanza pesante, ma era integrata nel contesto sociale di Riesi», spiega Elio Angilella, assessore comunale e residente a neanche cinquanta metri di distanza da casa della donna. «Non sapevamo che avesse queste difficoltà. Se lo avessimo saputo avremmo tentato di aiutarla, anche tramite i servizi sociali», continua il componente della giunta comunale.

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Sul muro della casa c'è l'annuncio del decesso. Gli abitanti della strada sono ancora scossi. «Spesso e volentieri, soprattutto la sera, la sentivamo urlare. Ma come se stesse parlando con qualcuno al telefono, non come se ci fosse qualcuno insieme a lei», racconta un vicino.  Secondo la ricostruzione che arriva dai cittadini, la donna abitava tra il pianterreno e il primo piano di quella palazzina da almeno un paio d'anni. In passato, però, le liti con l'ex compagno «si erano fatte sentire. Ogni tre per due c'erano i carabinieri, li ho visti diverse volte io stesso», continua l'uomo. «Io non ho mai sentito nessuna discussione, nessun urlo. Se avessi sentito qualcosa, sarei intervenuta», afferma invece un'anziana signora, la cui porta è esattamente accanto a quella della casa che la donna aveva in affitto.

Sopra al portoncino di casa c'è una telecamera di videosorveglianza che inquadra chiunque arrivi «Ci siamo accorti oggi che l'aveva installata». Un paio di numeri civici più giù, una donna ricorda la sera in cui è stato scoperto il corpo. Era il 30 giugno, erano circa le undici di sera. «Abbiamo sentito la sua amica piangere forte. E poi urlare: "Cosa hai fatto? Cosa hai fatto?", ricorda. "Abbiamo pensato che si fosse trattato di una brutta caduta».

«Non avremmo potuto immaginare quello che è successo. Poi sono arrivate altre persone e ci hanno detto: "Si è tolta la vita". Siamo rimasti scioccati». Uno stupore che ancora aleggia sulla piccola comunità nissena. «Noi da qua sentivamo – conclude un uomo – Ma non è che ci mischiavamo in queste cose… Certo, per essere arrivata a questo punto, doveva essere veramente distrutta dal punto di vista psicologico».

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