Giulia Cecchettin è la 105esima donna uccisa nel 2023. La 82esima in ambito familiare. Un dramma in seguito al quale la famiglia di Giulia, col papà Gino e la sorella Elena, hanno chiesto di “far nascere qualcosa perché non accada più”, di “fare rumore” e di denunciare, sempre.
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Pubblichiamo di seguito una testimonianza arrivata alla nostra redazione: è una donna vittima di violenza che, in maniera anonima, ricorda quell'episodio avvenuto anni fa. "Ora sto bene – ci scrive – ma è una ferita che non si chiude mai del tutto".
La lettera a Fanpage.it
Era un mio amico, o almeno credevo lo fosse. Ad un certo punto ha iniziato a comportarsi in modo strano…
Una volta mi ha fatto una scenata di gelosia assurda perché la sera prima non gli avevo telefonato. Urlava forte e ricordo come fosse ieri il suo sguardo cattivo. Io mi sono allontanata ma lui mi ha raggiunta alle spalle e mi ha dato un forte calcio sulla schiena.
Due sere dopo, non so ancora spiegarmi come, ho ingenuamente accettato le sue scuse e l'ho rivisto. Dovevano esserci anche altri amici con noi. Gli amici, però, non c’erano.
C'è stata invece una violenza taciuta per anni fino a una terapia psicologica intrapresa per un altro motivo e durante la quale è emerso tutto. Ora sto bene ma è una ferita che non si chiude mai del tutto.