Uomo ucciso a Isernia, la moglie confessa ma per la Procura è stata “alterata la scena del crimine”
Le indagini sul delitto di Natale nella provincia di Isernia vanno avanti sia per acquisire riscontri alle dichiarazioni dell’indagata – Irma Forte ha ammesso di aver colpito e ucciso il marito Carlo Giancola e attualmente si trova ai domiciliari presso l'abitazione di un parente a Santa Maria del Molise – sia per acquisire elementi probatori "poiché allo stato la ricostruzione dei fatti è incompleta e ci sono alcuni aspetti della dinamica dell'omicidio e della fase successiva non chiari".
A dirlo il procuratore capo di Isernia Carlo Fucci che dopo la decisione del giudice per le indagini preliminari di convalidare l'arresto a carico della 66enne per l'omicidio del marito di 71 anni e dopo la decisione degli arresti domiciliari come misura restrittiva, specifica che nella abitazione di via XXV settembre di Santa Maria del Molise "deve considerarsi l'oggettiva alterazione dello stato dei luoghi prima che fossero informati dell'omicidio la Procura della Repubblica di Isernia e i carabinieri e dunque prima dell'intervento degli inquirenti sul luogo".
Il procuratore Fucci, che conduce l’inchiesta con il sostituto Marco Gaeta, rileva anche il "mancato rinvenimento dell'arma del delitto, che solo le ulteriori attività investigative effettuate dai carabinieri hanno consentito di ritrovare a seguito di un ulteriore sopralluogo nell'abitazione".
Insomma, la scena del crimine nella casa della coppia sarebbe stata ripulita. Non è escluso quindi che nelle prossime ore spuntino altri indagati. L'abitazione teatro del delitto è stata posto sotto sequestro.
I carabinieri, forse già nei prossimi giorni, torneranno per nuovi accertamenti. Si attende anche l'autopsia sul corpo dell’uomo.
Irma Forte è stata ascoltata ieri nel corso dell'interrogatorio di garanzia e ha raccontato quanto sarebbe accaduto la mattina della vigilia di Natale confessando di aver colpito il marito. "Ha ricostruito per bene quello che è successo – ha detto l'avvocato Demetrio Rivellino -, almeno per quello che ricorda, perché in queste situazioni il ricordo non è mai nitido. Ieri non era in grado, oggi per fortuna era un po' meno confusa". Durante l'interrogatorio in caserma a Isernia, con il Pm Marco Gaeta, la donna si era avvalsa della facoltà di non rispondere.
"Ha cercato – ha spiegato ancora l'avvocato – di fornire al Gip una serie di elementi per dare un significato, se significato c'è, a una tragedia". Riguardo il movente, la donna avrebbe parlato di situazione di conflitto col marito: "Secondo noi la signora è riuscita a dimostrare che quello che è successo è una tragedia che non doveva accadere, ma purtroppo è accaduto. La sua situazione – ha concluso – non è facile, pensa ai suoi figli e dice di averli rovinati, di aver rovinato una famiglia perbene".