Aggredito da un orso in Trentino, il 33enne: “Non va abbattuto, servono più controlli”
"Hanno annunciato che verrà ucciso solo poche ore dopo che lo avevo incontrato nel bosco, per quanto ne avessi parlato solo con dei forestali. Hanno detto subito che lo abbatteranno quell’orso e questo mi ha dato alquanto fastidio. Io non mi sento di dire che gli orsi vanno ammazzati, sterminati".
A parlare è Andrea, 33 anni, l'uomo che sabato 19 ottobre è rimasto lievemente ferito dopo aver incontrato un orso nei boschi di Bleggio Superiore, in località Rango (Trentino), mentre cercava funghi. La Provincia autonoma di Trento ha subito fatto sapere che "si procederà appena possibile con la rimozione prevista per gli orsi pericolosi".
Come ha raccontato il 30enne, l'animale si è avvicinato e gli ha lasciato alcuni graffi sulla schiena mentre lui si era sdraiato a terra (una delle cose che consigliano di fare mentre ci si trova di fronte a un plantigrado, ndr). "Erano all’incirca le 17, aveva finito di piovere da poco e mi trovavo vicino alla strada sterrata. Sarò stata circa mezz’ora che ero nel bosco per cercare funghi", ha raccontato in un'intervista a La Stampa.
Andrea ha detto di non essersi accorto subito della presenza dell'animale: "D’improvviso mi ha spinto, mi ha buttato a terra e io voltandomi ho visto il suo muso. Allora, d’istinto, ho portato le mani sulla testa a proteggermi. Mi ha schiacciato con le zampe per quattro, cinque volte, come a dirmi: ‘Stai qui'. Ma, sia chiaro, non ha affondato le unghie. Probabilmente quella sua reazione era solo per difendersi, del resto ero io a casa sua e non il contrario".
"Quell’animale non mi ha aggredito", ci tiene a precisare l'uomo. "I segni che ho sulla schiena sono quelli provocati dalle unghie mentre mi schiacciava a terra con le zampe. Le sue unghie infatti non sono retrattili e quindi mi ha per forza segnato la pelle", ha aggiunto.
"Non è affatto vero che mi sono trascinato sanguinante fino a valle a chiedere aiuto", ha spiegato ancora il 33enne che, nonostante la paura, ha già detto di voler tornare nel bosco. "Non vedo perché non devo tornarci, certo che ci andrò ancora".
Il giovane, contrario all'abbattimento che la Provincia ha già annunciato, è convinto che possano essere trovate soluzioni alternative e più efficaci: "Sarebbe meglio controllarli di più, monitorare i loro spostamenti e comportamenti. E fare in modo che la gente sappia da fonti certe quali sono le zone più a rischio, dove è più probabile incontrare l’orso".
Sui social il 33enne ha pubblicato le foto delle escoriazioni che hanno tuttavia generato scetticismo. "Che provassero loro cosa può fare un orso", ha replicato. Domenica 27 ottobre in 13 Comuni della Val di Sole (dove il 5 aprile 2023 l'orsa Jj4 uccise Andrea Papi) si terrà una consultazione popolare proprio sulla convivenza con orsi e lupi.
Le associazioni ambientaliste si oppongono fermamente all'abbattimento dell'animale che ha incontrato il 33enne e hanno già annunciato che daranno battaglia. "Non si può condannare a morte un orso per delle lievi escoriazioni, abbiamo inviato una lettera a Ministro della Salute e dell’Ambiente, chiediamo perizia sulle ferite della persona da parte del centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria", ha detto la LAV.