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Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne, il flash mob tra gli applausi a Torino

Una cinquantina di uomini di ogni età sono arrivati oggi a Torino vestiti in completo spezzato e con ai piedi delle scarpe rosse: hanno sfilato in silenzio fino al centro città con dei cartelli tra le mani contro la violenza sulle donne.
A cura di Susanna Picone
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Foto Gianluca Orrù
Foto Gianluca Orrù

All'indomani della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una cinquantina di uomini di ogni età appartenenti  all’associazione Teatrando di Biella sono arrivati oggi a Torino vestiti da “gentleman” e con ai piedi delle scarpe rosse e così hanno sfilato in silenzio e con dei cartelli tra le mani.

Una passeggiata per dire no alla violenza sulle donne. Sui cartelli tra la mani degli uomini c’erano anche i nomi delle donne vittime di violenza di questo 2023. “Stop alla violenza contro le donne”, si legge su un cartello. Teresa, Giulia, Martina, Oriana, Giuseppina, Yana, Margherita solo alcuni dei nomi di donne vittime di violenza ricordate oggi a Torino.

Foto Gianluca Orrù
Foto Gianluca Orrù

Il gruppo di uomini ha sfilato in silenzio dalla periferia nord della città di Torino fino al centro della città, a Piazza San Carlo, dove hanno improvvisato due brevi flash mob silenziosi tra gli applausi dei passanti.

Completo spezzato e appunto scarpe rosse, sfilando per le strade del capoluogo piemontese in fila indiana gli "Uomini in scarpe rosse" hanno attirato l'attenzione dei tanti passanti.

Foto Gianluca Orrù
Foto Gianluca Orrù

Due anni fa il gruppo inventò il primo flash mob al maschile contro la violenza sulle donne. Il progetto era stato lanciato nel febbraio 2021 dalla compagnia Teatrando, diretta da Paolo Zanone, che parlava di un evento per “rivolgersi agli uomini in modo diretto, per toccare le loro coscienze”.

Foto Gianluca Orrù
Foto Gianluca Orrù

“Di fronte a questo dramma che continua inesorabilmente, al punto che diventa difficile persino tenere il conto delle vittime, penso che sia urgente e necessario, non solo continuare a parlarne, come già si fa, ma far aumentare il numero degli uomini che, in autonomia, si esponga e manifesti il proprio dissenso”, aveva spiegato Zanone.

Ha collaborato Gianluca Orrù

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