Uomini con le scarpe rosse sfilano a Torino: “Violenza sulle donne è problema maschile”
I passanti li guardano in silenzio, osservano i loro cartelli, guardano le loro scarpe rosse, tirano fuori il telefono. In alcuni passaggi su via Roma, la via dello struscio torinese, scattano anche degli applausi spontanei, spesso provenienti da altre donne che incrociano i loro cartelli.
Sono vestiti di un'eleganza fuori tempo, apparentemente da "gentlemen" ma, dice Paolo Zanone, "in realtà siamo vestiti da bohemien, da persone eleganti ma normali".
"Vogliamo comunicare agli altri uomini – spiega Zanone – perché pensiamo che la violenza sulle donne sia un problema essenzialmente maschile e che spetti a noi contribuire a risolverlo".
Tra gli altri Christian Ferrari afferma: "Mi vergogno quando sento notizie di violenza sulle donne o di femminicidi, perché è una faccenda che riguarda anche il mio genere". Nicola Pirulli prosegue il ragionamento: "Penso che la violenza sulle donne sia legata al patriarcato e sì, mi sento responsabile. Penso che in passato, pur non avendo mai fatto violenza su alcuna donna, io possa aver avallato con i miei silenzi e con le mie parole una logica patriarcale che vuole la donna sottomessa e che in ultimo è collegata alla violenza".
Il gruppo di uomini con le scarpe rosse viene da Biella e ha cominciato a fare questo tipo di manifestazioni contro la violenza sulle donne nel 2021.
"Non tutti quelli che ho chiamato sono venuti – dice Paolo Zanoni – e alcuni mi hanno anche detto che non sentono questo problema come loro. Ed è proprio il motivo per cui dobbiamo farlo".
"D'ora in avanti – racconta Nicola – anche a costo di essere emarginato, preso in giro o additato come bacchettone, farò notare ogni comportamento che denigra implicitamente o esplicitamente le donne agli uomini che conosco".