Unorsominore: “La musica indie è controcultura, non Pezzali”
Unòrsominòre apre tutti i suoi concerti con l'intervista ad Orson Welles, interprete indimenticabile del regista straniero che gira un film in Italia, tratta da La ricotta, l'episodio pasoliniano di Ro.Go.Pa.G. Questo è un ottimo biglietto di presentazione per capire dove vuole andare a parare il cantautore veronese nei suoi incontri con il pubblico che è, anche per questa ragione, composto, curioso, attento. Da sempre punta dritto al punto nelle sue canzoni, mirando all'assopimento collettivo delle coscienze e, con il suo secondo album da solista La vita agra, non risparmia nessuno: il calcio, il mondo politico, la religione, la televisione. Eppure doveva toccare un "mostro sacro" come Pezzali per uscire allo scoperto, suscitando molto clamore per la canzone contenuta nella compilation Fosbury #10. Eppure non è certo il buon Max l'obiettivo del cantautore, visto che pochi hanno capito che la citazione al cantante degli 883 era solo una metafora, un riferimento palese alla compilation , a cui ha partecipato il meglio dell'indie nostrano, "Con due deca" per celebrare il ventennale della band:
Non mi sono preoccupato tanto del tipo di pubblico a cui sarebbe arrivato, non pensavo potesse arrivare alle orecchie dei fan degli 883. L'idea era, da una parte prendere in giro, dall'altra attaccare in maniera caustica, quella parte di controcultura che di "contro" ha molto poco.
Ed ecco il pensiero su una parte della scena indie attuale ed il perché dell'utilizzo di "Pezzali":
La musica indipendente dovrebbe fungere da stimolo per le coscienze, dovrebbe avere una funzione controculturale molto forte, non dovrebbe essere votata al puro intrattenimento. Quando ho visto quella compilation celebrativa dei vent'anni degli 883, che io rispetto ma che non sono un esempio di cultura significativo, ho pensato di partire proprio da lì per affrontare un discorso più ampio. Non faccio a pezzi una generazione, piuttosto ne tratteggio le ombre più scure
E' difficile andarsene via, dopo aver ascoltato qualsiasi suo pezzo, che sia in cuffia o dal vivo, senza sentirsi un po' in colpa verso se' stessi. Ed è quello che dice, tra il serio e il faceto s'intende, ogni volta che apre un concerto: "Sono qui per farvi stare male alla fine". Nella nostra Fanpage Town, oltre al live di Pezzali, dedica un "dolce pensiero" anche agli appassionati di calcio con Il mattino del 26 luglio, dal suo ultimo album La vita agra.
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