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Uno impiccato in cella, un altro avvelenato dal gas: due suicidi in 12 ore nelle carceri toscane

Un detenuto di origine romena, 39 anni, si è tolto la vita questa mattina impiccandosi nel bagno della sua cella nel carcere fiorentino di Sollicciano. Solo poche ore prima un altro detenuto, di origine nordafricana, si era suicidato inalando gas da una bomboletta da campeggio all’interno del carcere di Prato.
A cura di Davide Falcioni
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Due suicidi in meno di 12 ore scuotono le carceri toscane, evidenziando una situazione sempre più drammatica all’interno degli istituti penitenziari. Un detenuto di origine romena, 39 anni, si è tolto la vita questa mattina impiccandosi nel bagno della sua cella nel carcere fiorentino di Sollicciano. Solo poche ore prima, nel pomeriggio del 14 febbraio, un altro detenuto, di origine nordafricana, si era suicidato inalando gas da una bomboletta da campeggio all’interno del carcere di Prato.

Con questi ultimi episodi, il numero di detenuti suicidi in Italia dall’inizio del 2025 sale a undici, due dei quali a Sollicciano, a cui si aggiunge anche un operatore penitenziario. A lanciare l’allarme è la Uilpa Polizia Penitenziaria. "Continua, nostro malgrado e nella sostanziale indifferenza della politica di maggioranza, la strage nelle carceri del Paese dove vige una pena di morte di fatto, che colpisce random, in maniera indiscriminata, a prescindere dall'eventuale reato commesso e indifferentemente che si sia detenuti o lavoratori", denuncia il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio. Secondo il sindacalista, gli interventi del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Governo Meloni si sarebbero rivelati “un placebo”.

Anche l’assessore al Welfare del Comune di Firenze, Nicola Paulesu, esprime preoccupazione: "Un ennesimo suicidio a Sollicciano, un fatto tragico che segue altri episodi simili. È necessario ribadire che tutto questo è inaccettabile: le condizioni del penitenziario fiorentino sono disumane, prive di dignità per i detenuti, per chi vi lavora e per tutti coloro che vi operano a vario titolo". Paulesu sottolinea inoltre la necessità di una direzione stabile per l’istituto, affinché sia garantita una gestione più efficace e si possano attivare progetti di reinserimento sociale.

A sollevare preoccupazioni è anche Antonio Mautone, segretario generale territoriale della UIL-PA Polizia Penitenziaria di Firenze, che denuncia lo stato di totale abbandono dell’istituto: “Sono anni che segnaliamo il degrado strutturale e assistenziale di Sollicciano. È necessario un intervento immediato per migliorare le condizioni di vita sia dei detenuti sia degli operatori, che quotidianamente garantiscono l’ordine e la sicurezza all’interno della struttura. Speriamo vivamente che quello successo stamani sia l’ultimo tragico episodio, perché all’interno delle carceri la vita deve essere tutelata, non persa”.

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