Università: Raffaella, 73 anni, studia a Pisa e presto partirà per l’Erasmus
Iscritta al secondo anno della facoltà di scienze politiche all'università di Pisa, presto partirà per l'Erasmus: fin qui nulla di strano, se non fosse che la studentessa in questione – Raffaella Morbidelli – ha 73 anni e non è quindi una ragazza "di primo pelo", né una "matricola" con un futuro professionale tutto da immaginare e costruire sui libri. "La mia storia dimostra che a qualsiasi età è possibile trovare nuove strade e nuove motivazioni per dare un'altra direzione alla propria vita e che lo studio e il sapere sono due leve che possono portare lontano", spiega Rosella, pronta a lanciarsi in questa nuova avventura che il prossimo febbraio la porterà a Corte, all'Università di Corsica per sei mesi, frequentando i corsi per ottenere 18 crediti formativi.
Raffaella Morbidelli vive a Ceparana, in provincia di La Spezia, ed è una maestra elementare in pensione con una laurea già nel cassetto, quella in pedagogia conseguita nel 2000 all'Università di Genova. La donna non si è però accontentata e qualche anno fa ha deciso di iscriversi a scienze politiche. "Nel 2014, dopo 54 anni insieme a mio marito, sono rimasta vedova e la mia vita è cambiata all'improvviso – racconta la donna – L'università è stata fondamentale per reinventare la mia esistenza e mi ha permesso di coltivare quello che più mi dà piacere, la conoscenza e la cultura".
Da quasi tre anni la 73enne fa la pendolare tra La Spezia e Pisa per frequentare le lezioni ed è ormai diventata una figura di riferimento per tutti i suoi compagni, che da lei traggono esempio. Ora Rosella ha deciso di provare qualcosa di nuovo e presentare domanda per l'Erasmus. "Conosco già la città di Corte, in più parlo la lingua francese – aggiunge Rosella – Questi elementi hanno in qualche modo rassicurato anche i miei due figli, che mi appoggiano e mi sostengono in questa mia nuova avventura". All'ateneo di Corsica Rosella frequenterà le lezioni di Storia moderna, Storia contemporanea e Geografia, e preparerà la tesi che dovrà poi discutere al suo rientro, uno studio sui Patti lateranensi del 1929 e la revisione del Concordato del 1984.