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Università, Miur: “Immatricolazioni in calo, -30 mila in tre anni”

Nel 2003/2004, gli immatricolati superarono abbondantemente le 300mila unità. Ad oggi se ne sono volatilizzati 78mila. I motivi? Tasse aumentate, numero chiuso esteso ad altri corsi e, ovviamente, crisi economica.
A cura di Biagio Chiariello
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Trentamila immatricolati in meno in appena un triennio e oltre 78mila in meno in dieci anni. Sono i dati impietosi forniti dal ministero dell’Istruzione, dell'Università e della ricerca e ripresi dal quotidiano La Repubblica, che lasciano intendere come i giovani non siano più interessati all'iscrizione all'università.  Basti pensare al fatto che gli studenti entrati per la prima volta nell'universo accademico quest'anno sono stati appena 260.245, il 3,4% in meno rispetto a dodici mesi fa, quando gli immatricolati sfiorarono i 270mila. Significativo è pure il fatto che tre anni fa – nel 2010/2011 – gli iscritti furono quasi 290mila. Nello stesso periodo i diplomati, stando ai dati forniti da viale Trastevere, sono aumentati. Nell’anno accademico 2003/2004, invece, spiega il Miur, gli immatricolati superarono abbondantemente le 300mila unità, attestandosi a quota 338mila e 500.

E' lecito chiedersi cosa sia successo in questi dieci anni, considerando che in un decennio si sono avuti ben 78mila iscrizioni in meno: il 23 per cento del totale. Un periodo in cui, "le tasse universitarie si sono incrementate maledettamente, il numero chiuso è stato esteso – oltre che ai corsi a numero programmato a livello nazionale (Medicina, Odontoiatria, veterinaria, Architettura e alle Professioni sanitarie) – anche a oltre metà di tutti gli altri corsi di laurea. E anche le borse di studio per gli studenti meno abbienti si sono ridotte", riporta Repubblica. C'è poi indubbiamente da mettere in conto come la crisi economica e la disoccupazione abbia messo in ginocchio migliaia di famiglie italiane che, semplicemente, non sono più in grado di mantenere un figlio all'università.

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