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Università, l’Italia non è un paese per giovani. Su 13mila prof neppure uno ha meno di 35 anni

I docenti sotto i 30 anni, che solitamente sono ricercatori, hanno fatto registrare una flessione del 97% dal 2008 ad oggi.
A cura di Davide Falcioni
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L'Italia non è un paese per giovani. Quante volte l'abbiamo sentito dire, citando un celebre film dei fratelli Coen, e quante volte l'abbiamo pensato vedendo fabbriche e uffici pieni di lavoratori anziani, a volte a un passo dalla pensione. Ebbene, per quanto riguarda il mondo delle università il dato è ancor più drammatico. Come riporta Gian Antonio Stella sul Corriere su 13.239 professori ordinari neppure uno ha meno di 35 anni. E solo 15, poco più di uno su mille, è sotto i 40. L'età media è di 52 anni e mezzo. I docenti sotto i 30, che solitamente sono ricercatori, hanno fatto registrare una flessione del 97% dal 2008 ad oggi. Il dato è preoccupante e Stefano Paleari, rettore dell'Università di Bergamo, afferma: "Avanti così, col turn-over che ci lascia prendere un giovane ogni due docenti che vanno in pensione, emorragia destinata ad aggravarsi, rischiamo nel 2020 di non avere più giovani che possano concorrere ai programmi europei".

Eppure se si decidesse di investire sui giovani il sistema Italia avrebbe solo da guadagnarci. Lo dimostra una ricerca dell’European Research Council secondo cui, malgrado la ricerca impegni nel nostro paese solo 4 lavoratori su mille e nonostante l’Italia sia solo 28esima negli investimenti in questo settore, i nostri giovani sono sesti al mondo nella classifica dei progetti per ricercatori junior e ottavi per articoli pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche. Insomma, se ce ne dessero la possibilità potremmo essere tra i migliori del mondo, a dimostrazione che, comunque, le Università italiane sono al top.

Peccato che i laureati siano spesso obbligati ad andarsene e che insegnare nelle università del Belpaese risulti una scommessa. Secondo Paolo Rossi, ricercatore a Pisa, dal 1965 l'età media dei docenti è aumentata di 5 mesi all’anno per gli ordinari, 3 per gli associati e 2 per i ricercatori. Dal primo gennaio 2007 a oggi, gli ordinari sono scesi da 19.858 a 13.239 con un calo del 33%. L'età media è di 60 anni gli ordinari, 53 gli associati e addirittura 47 e mezzo i "giovani" ricercatori in carriera. Ma ancora: secondo i dati Eurostat l'Italia è fanalino di coda in Europa per presenza negli atenei di professori sotto i 40 anni: sono solo il 13%, la metà di Francia e Spagna, un terzo dell'Austria, un quarto della Germania e un quinto del Lussemburgo.

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