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Università, gran pare dei fuoricorso ammette di aver sbagliato facoltà

Secondo una ricerca condotta da Cepu e Skuola.net molti dei fuoricorso ammette di aver sbagliato la prima scelta alla fine delle superiori.
A cura di A. P.
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Gran parte dei fuoricorso delle università italiane si ritrova indietro negli studi a causa proprio della scelta sbagliata della facoltà al momento dell'iscrizione. Come racconta il quotidiano La Stampa, infatti, è quanto emerge da una ricerca condotta da Cepu e Skuola.net sul mondo universitario italiano. Dallo studio su "Giovani e metodo di studio" in effetti è venuto fuori che ben il 22% di quelli in ritardo negli studi ammettono di aver sbagliato la prima scelta alla fine delle superiori, iscrivendosi ad un corso di laurea che poi si è rivelato un errore. Un gruppo che rappresenta la parte più numerosa dei fuoricorso, quattro volte più nutrito di quelli che ammettono di essere in ritardo perché non amano lo studio, ma soprattutto più numeroso degli studenti lavoratori che affermano di non avere tanto tempo per studiare. Insomma a conti fatti pare che il momento più difficile per gli universitari non siano tanto esami di ammissione o le tesi di laurea ma proprio la scelta della facoltà. Del resto dopo aver commesso questo errore molti abbandonano o cambiano corso di laurea con inevitabili ritardi.

I problemi nella scelta degli studenti

Il problema secondo gli esperti è a monte, nella scuola superiore che non riesce a dare adeguati strumenti ai ragazzi intenzionati a proseguire gli studi. "Credo che il problema sia da imputare alle scuole non alle università, ne ho esperienza diretta. Molti studenti mi dicono che nelle loro scuole di provenienza non sono mai stati preparati" ha confermato l'ex ministro dell'istruzione e docente universitaria Maria Chiara Carrozza. Colpe ricadono però anche sui governi che non si sono mai impegnati in questo delicato passaggio. "Ho scritto una lettera al presidente Renzi per fargli capire la portata del problema ma non mi sembra che nella sua riforma della scuola ci sia una sola parola dedicata all'orientamento" ha spiegato Andrea Cammelli, docente di Statistica e direttore di AlmaLaurea, aggiungendo: "Noi comunque andiamo avanti, nel 2000 riusciva a laurearsi in tempo nemmeno il 10% degli studenti universitari e oggi siamo al 40%. In questi 14 anni molto lavoro è stato fatto, ma c’ è ancora molto da fare" .

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