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Test di Medicina 2024/2025

Università, contestazioni e flash mob al test di Medicina contro il numero chiuso

Contestazioni e polemiche all’esterno dei maggiori atenei italiani nel giorno dei test di Medicina 2019: da Roma a Milano, da Bologna a Napoli fino a Catania, le associazioni di studenti stanno organizzando sit-in e presidi contro l’accesso programmato alle facoltà a numero chiuso. Intanto, il Codacons annuncia un nuovo ricorso al Tar del Lazio per tutti coloro che saranno esclusi.
A cura di Ida Artiaco
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Contestazioni alla Sapienza di Roma (LaPresse).
Contestazioni alla Sapienza di Roma (LaPresse).
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Striscioni contro il numero chiuso per l'ingresso all'università e flash mob in tutta Italia. Non sono mancate le contestazioni in occasione del test di Medicina 2019, in corso dalle 11:00 di oggi, martedì 3 settembre, che vede impegnati circa 68mila aspiranti camici bianchi per un totale di 11.658 posti messi a disposizione dal Miur per le facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria. I candidati hanno 100 minuti di tempo per rispondere alle 60 domande del quiz su argomenti di chimica, biologia, fisica, matematica, logica e cultura generale, mentre all'esterno monta la polemica. L'unione degli Universitari (Udu), il Link coordinamento universitario e il Fronte della Gioventù comunista hanno organizzato presidi e sit-in nei principali atenei italiani, da Roma a Bologna, da Milano a Napoli fino a Catania.

"Basta speculare sulla pelle degli studenti – ha detto Enrico Gulluni, coordinatore nazionale di Udu -. Ci troviamo ancora una volta ad assistere all'ennesima lotteria dei test d'accesso per i corsi a numero chiuso programmato nazionale. Anche quest'anno decine di migliaia di studenti saranno impegnati in quella che è diventata una vera e propria competizione, una guerra tra poveri, dove i soggetti economicamente meno abbienti partono svantaggiati rispetto a chi, già consapevole della propria scelta, ha speso gran parte di quest'anno nella preparazione attraverso corsi privati a pagamento, incentivando attorno al numero chiuso un business. Siamo il paese con un numero di laureati di gran lunga inferiore alla media Ocse, eppure piuttosto che inversioni di rotta ed investimenti continuiamo a vedere test d'accesso". Al centro delle contestazioni, dunque, soprattutto l'aspetto economico dell'iscrizione ai test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso. Basti pensare che quest'anno in oltre 1 caso su 4 si è sfondata quota 500 euro, l’11% ha contenuto la spesa tra i 300 e i 500 euro, il 28% è riuscita a stare nell’arco dei 100-300 euro, il 33% ce l’ha fatta a non andare oltre i 100 euro.

Numero chiuso, Codacons: "Al via un nuovo ricorso"

Contro il numero chiuso si è schierato anche il Codacons, l'associazione di difesa dei diritti dei consumatori. "Una pratica, quella del numero chiuso, che non solo è obsoleta e scorretta, ma rappresenta un danno per gli studenti e per l'intero paese, e sarà impugnata dall'associazione con un nuovo ricorso al Tar del Lazio per conto di tutti i candidati che saranno esclusi dalle ultime prove", ha sottolineato il presidente Carlo Rienzi. "Mentre in tutta Italia si assiste ad una grave carenza di medici, con alcune regioni che sono state costrette a chiudere intere strutture sanitarie a causa della mancanza di camici bianchi, le università continuano a limitare fortemente l'accesso alla facoltà di Medicina, al punto che quest'anno solo 1 candidato su 6 riuscirà a superare le prove – continua a denunciare Rienzi -. Una prassi quella del numero chiuso che appare superata, inutile, e lesiva dei diritti degli studenti e degli utenti del servizio sanitario, e che comporta ogni uno spreco di milioni e milioni di euro considerate le spese che devono affrontare i candidati per sostenere le prove nelle varie città e per la preparazione ai test di ingresso". Al nuovo ricorso collettivo al tribunale amministrativo annunciato dal Codacons possono partecipare tutti i candidati che saranno bocciati alle prove odierne.

Test di Medicina, solo uno su 6 passa la prova

I 68mila candidati impegnati oggi nel test di Medicina 2019 in tutta Italia hanno 100 minuti di tempo per rispondere alle 60 domande scelte dal Miur e tentare di raggiungere il punteggio minimo per ottenere uno degli 11.658 posti posti delle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria. Una missione, questa, tutt’altro che facile dal momento che solo 1 su 6 iscritti alla prova potrà passarla e immatricolarsi all'anno accademico 2019/2020. Tra le novità introdotte dal Ministero, e comunicate dal bando pubblicato lo scorso 1 aprile, c'è la nuova struttura del quiz, che si compone di un numero maggiore, rispetto agli anni precedenti, di quesiti di logica e cultura generale, su cui gli studenti si sono esercitati grazie alle simulazioni online e agli AlphaTest. Gli aspiranti camici bianchi, una volta conclusa la prova, il 17 settembre verrà pubblicato il punteggio ottenuto dai candidati secondo il codice etichetta sul sito Universitaly, mentre la graduatoria nazionale con gli status dei singoli candidati sarà resa nota il 3 ottobre.

Le date dei test per le facoltà ad accesso programmato

Oggi con il test di Medicina 2019 il Miur dà il via ai test per i corsi di laurea ad accesso programmato. Tra le prossime date da ricordare, ci sono giovedì 4 settembre sarà la volta di Medicina Veterinaria. Si continua con Architettura il 5 settembre, Professioni Sanitarie l’11 settembre, Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua inglese il 12 settembre, Scienze della Formazione Primaria il 13 settembre e Professioni Sanitarie (laurea magistrale) il 25 ottobre.

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