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Università: concorsi truccati, arrestati 11 professori di diritto

La Guardia di Finanza ha arrestato 11 professori universitari per associazione e delinquere, falso e abuso d’ufficio: avevano truccato i concorsi pubblici per professori di prima e seconda fascia dal 2006 a oggi.
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AGGIORNAMENTO 13 luglio 2023: in data 18 novembre 2022 visti gli artt.408, 411 c.p.p., è stata disposta l’archiviazione del procedimento nei confronti di Olivero Maurizio, Fusaro Carlo, Ferrari Giuseppe Franco, Pegoraro Lucio, Frosini Tommaso Edoardo, Monateri Pier Giuseppe, Morbidelli Giuseppe Franco, Di Giovine Alfonso, Mezzetti Luca, Volpi Mauro e Toniatti Roberto per infondatezza della notizia di reato con riguardo al delitto di cui all’art.416 c.p.

concorsi truccati

Nessuna tregua per l'università italiana già abbondantemente stravolta dalla Riforma Gelmini. Ad ogni modo non è la prima volta e ahinoi non sarà neanche l'ultima che sentiremo parlare di concorsi truccati negli atenei italiani. Il baronato accademico è duro a morire: un sistema fatto di scambi di favore, cattedre secolari e pupilli raccomandati che non si addice alla presunta meritocrazia che l'istituzione universitaria dovrebbe garantire.  Stavolta i fatti di cronaca ci portano a Bari, dove la procura ha individuato 22 professori, facenti capo a 11 facoltà italiane, che avrebbero intralciato il normale svolgimento dei concorsi pubblici per docenti di prima e seconda fascia. Le accuse imputate loro sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falso e abuso d'ufficio.

In particolare, all'esame della Procura di Bari ci sono i concorsi pubblici  tenutisi dal 2006 a oggi per professori di diritto costituzionale, diritto pubblico applicato e diritto ecclesiastico. Al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni, i pm di Bari Renato Nitti e Francesca Romana Pirrelli, hanno predisposto le perquisizioni all'interno degli uffici e delle abitazioni degli undici professori indagati e che farebbero capo alle Università di Milano, Bari, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Piacenza, Macerata, Messina, Reggio Calabria e Teramo.

L'indagine della Guardia di Finanza sui professori universitari è partita nel 2008 ed ha sin da subito messo in rilievo l'esistenza di una rete criminale che  provvedeva a scambiarsi favori e a stringere accordi per favorire determinati candidati durante i concorsi come docenti di prima e seconda fascia. Fatti cui la procura di Bari risulta avvezza: un'altra indagine del 2004 determinò l'arresto di cinque docenti. Soltanto l'anno scorso è stato richiesto il rinvio a giudizio per gli indagati accusati, anch'essi, di aver truccato i concorsi per profesoore, ordinario e ricercatore. Stavolta però l'ambito disciplinare era quello medico (cardiologia) e le facoltà coinvolte appartenevano all'università di Bari, Firenze e Pisa. Il gup dovrà pronunciarsi sul rinvio a giudizio degli indagati sebbene alcuni reati, vista la quantità di tempo trascorsa, sono caduti in prescrizione e gli altri andranno in prescrizione a breve

I professori/ricercatori indagati attualmente appartengono all'Università di Bari e sono Aldo Loiodice, Gaetano Dammacco,  Roberta Santoro e Maria Luisa Lo Giacco. Perquisizioni anche nel capoluogo lombardo: sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti gli appartamenti dei professori Giuseppe Ferrari, Giuseppe Casuscelli e Enrico Vitali, docenti della Bocconi e dell'Università Statale.

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