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Università, calano le iscrizioni: alla Sapienza -20% di immatricolazioni

Il calo netto di immatricolazioni secondo il Rettore della Sapienza dipende dalla riorganizzazione, dall’aumento della concorrenza e dai problemi di spazio.
A cura di A. P.
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Nelle università, italiane calano le iscrizioni. Un dato indicativo ad esempio è rappresentato dai numeri delle immatricolazioni alla Sapienza di Roma che per l’anno accademico 2014/2015 hanno subito un calo pari al 20,3%. Un dato ancora più importante se si pensa che riguarda il più grande ateneo d’Europa. I dati raccolti dal Corriere della Sera sono comunque ancora parziali, in quanto fino alla fine dell’anno le cose possono ancora cambiare, ma comunque forniscono un primo quadro delle università italiane. Le cifre provvisorie infatti mostrano che i grandi atenei fanno fatica, mentre i piccoli crescono ma non abbastanza. Alla Sapienza in particolare risultano al momento oltre 5.500 immatricolati in meno rispetto allo scorso anno. “Da qualche anno la mia università è quella che ha registrato il decremento maggiore” ammette il rettore Eugenio Gaudio, anche se sottolinea che i dati potrebbero cambiare visto che “c’è ancora tempo fino al 23 dicembre per iscriversi”. Il motivo di una diminuzione delle iscrizioni per il rettore è da attribuire a 4 motivi: “Il calo generale degli immatricolati in Italia, la riorganizzazione di alcuni corsi della Sapienza, l’aumento della concorrenza a Roma e le difficoltà nel costruire nuove aule, tanto da costringere gli studenti a frequentare le lezioni in tensostrutture”.

Segno meno anche per il Politecnico di Milano

Tra le altre grandi si registra un -0,9% per il Politecnico di Milano, segno negativo anche per l’Università degli Studi di Milano. Si registra incvece un leggero andamento positivo per l’Alma Mater di Bologna, +6,6%, Torino (+4%) e il vicino Politecnico (+2,2%). Le cose vanno decisamente meglio invece per l’Università del Piemonte Orientale (+13,2%), le sedi di Como e Varese di Insubria (+26,1%), Bergamo (+26%), Venezia (+10,8%), Macerata (+20,5%) e Tor Vergata (+10,2%).

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