Undicimila euro di vestiti mai pagati, la senatrice Pelino condannata
Vestiti comprati nel 2009 in una nota boutique del centro di Pescara per un valore pari a undicimila euro ma mai pagati. E' questa l'accusa nei confronti della senatrice Pdl Paola Pelino condannata nel novembre scorso dal Tribunale di Pescara al pagamento della somma dovuta al negozio che le aveva fatto causa. L'ingiunzione di pagamento consegnata alla senatrice nel suo primo giorno a palazzo Madama, e su cui pende il ricorso dei legali della Pelino, ammonta a circa 13mila euro comprensivi di spese ed interessi legali. La diretta interessata infastidita dal clamore della vicenda ha ammesso di non aver saldato quel conto ma a causa di irregolarità fiscali nella compravendita degli abiti, cioè il negoziante non le avrebbe rilasciato il dovuto scontrino fiscale.
Lo scontrino fiscale – Secondo il racconto degli avvocati della boutique invece la senatrice si fece consegnare in albergo i vestiti, assicurando che poi sarebbe passata per il saldo ma senza più ripresentarsi nonostante i numerosi solleciti informali e legali. Secondo i legali della boutique "le vendite alla senatrice sono avvenute in ossequio alla disciplina tributaria" e la Pelino non ha mai parlato di mancata emissione degli scontrini fiscali fino ad ora quando gli è stata consegnata l'ingiunzione di pagamento. Nella vicenda pare abbia avuto un ruolo collaterale anche il collega del Pdl Gaetano Quagliariello che avrebbe cercato di ricomporre la vicenda con una soluzione extra giudiziaria non andata a buon fine. La Pelino per il momento non è voluta entrare nel dettaglio affermando "io sono una persona trasparente, saprò replicare nella sede dovuta".