Una testimone ha visto Cristina Golinucci, l’appello dei famigliari: “Ignorata, ora si faccia avanti”
Il giorno della scomparsa di Cristina Golinucci c’era una testimone oculare il cui racconto però sarebbe stato ignorato dagli inquirenti al momento della denuncia della scomparsa della giovane. A quella donna è rivolto ora l’ultimo disperato appello della famiglia della 21enne scomparsa a Cesena nel 1992 in circostanze misteriose. Un appello volto ad evitare l’ennesima richiesta di archiviazione del caso da parte della magistratura.
Secondo il racconto dei legali della famiglia Golinucci, quel maledetto primo settembre 1992 vi era una donna che vide Cristina litigare con un uomo nel parcheggio del convento dei Cappuccini dove la 21enne si era recata per incontrare il suo padre spirituale. Era stata la stessa donna a rivelare l’accaduto nei giorni successivi alla scomparsa di Cristina Golinucci ma il suo racconto in pratica cadde nel nulla e il caso fu archiviato come allontanamento volontario.
La donna aveva spiegato che stava aspettando la figlia impegnata a fare Jogging quando avrebbe visto un uomo più grande di Cristina che discuteva con lei animatamente. La testimone però fu ignorata e il suo racconto non sarebbe mai comparso negli atti della prima indagine. In pratica sarebbe stata ignorata per oltre 30 anni tanto che di quel racconto, fatto alle amiche e informalmente alle forze dell'ordine, si erano perse le tracce.
La famiglia Golinucci l'ha saputo solo di recente e sta cercando ora di individuare quella donna o almeno la figlia che faceva jogging, visti i tanti anni trascorsi dai fatti. “È una testimonianza importante perché è l'unica persona che ha visto Cristina nel parcheggio dei Cappuccini" ha sottolineato l'avvocato Nicodemo Gentile nel corso della trasmissione tv "Chi L'ha visto?".
"Se uscisse fuori questa donna che faceva footing, sarebbe molto importante e sarebbe importante capire se questo Boke della Francia è proprio quello che stava a Cesena, in quegli anni in città c'erano parecchi predatori sessuali" ha aggiunto l’avvocato. Per questi buchi nelle indagini, gli avvocati sono pronti ad opporsi all’archiviazione, dopo aver consultato gli atti e verificato se la donna nel frattempo sia stata cercata nel corso della nuova indagine.
Il caso di Cristina Golinucci era stato riaperto alcuni mesi fa collegandolo alla morte di Chiara Bolognesi, la diciottenne sparita un mese dopo Cristina e ritrovata morta nel fiume Savio, caso che in precedenza era stato archiviata come suicidio. Le indagini però non hanno portato a nulla di concreto. Per gli inquirenti, gli elementi raccolti non sono sufficienti a indagare l’uomo sospettato che è accusato anche di molestie e violenze su altre donne ma che nega ogni addebito.
"Non accetto l'archiviazione, le indagini devono andare avanti, perché non è possibile che non si riesca a chiudere il cerchio, ultimamente lo Stato mi chiede scusa, ma non mi accontento. Il caso di Cristina è come quello di Elisa Claps, per questo continuo a sperare nelle indagini. Chi sa qualcosa, non si nasconda", ha dichiarato la mamma di Cristina Golinucci, Marisa Degli Angeli, che non si arrende e chiede di dare una risposta ai tanti interrogativi sulla scomparsa della figlia.