“Una setta ad Altavilla Milicia? In Italia ci sono migliaia di gruppi come quello della strage”
“Durante l’emergenza Covid-19 abbiamo registrato un boom di gruppuscoli di poche persone, spesso con problemi psichici o psichiatrici, che esprimono elementi religiosi mescolati a fanatismo. In alcuni casi queste patologie portano a crimini, come è successo ad Altavilla Milicia”. Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur, il Centro Studi sulle Nuove Religioni e massimo esperto in Italia del tema, afferma che la strage familiare compiuta da Giovanni Barreca, probabilmente con l’ausilio dei vicini Sabrina Fina e Massimo Carandente, sia legata più a fenomeni di disagio psichico che a una affiliazione religiosa.
Professore, c’è chi ha parlato addirittura di satanismo in relazione alla strage in cui sono morte tre persone…
Innanzitutto il satanismo, in questo caso, non c’entra proprio nulla. I satanisti adorano il demonio, queste persone, invece, sono in lotta contro il diavolo. Si tratta di cristiani conservatori ossessionati dal diavolo e che credono che il diavolo possa essere sconfitto con esorcismi fai da te. Basta fare un giro sui profili social di queste persone.
È possibile pensare che Barreca e i suoi vicini facessero parte di una setta?
Ormai sono ovunque gruppi di tre, cinque, dieci persone che si convincono di idee tratte da internet o da persone da loro conosciute e io non userei per loro il termine setta. È un fatto non anomalo, ma che si diffonde maggiormente nei periodi di epidemie e guerre, quando le persone si chiudono nelle case private, mettono in atto rituali ed esprimono ansie e paure. In tutto questo c’è un elemento religioso, ma ne sappiamo pochissimo visto che non hanno né teologie articolate né pubblicazioni dedicate. Sappiamo di loro quello che postano sui social, con un linguaggio tratto dalle esperienze personali di ciascuno.
Sembra che Barreca abbia frequentato una chiesa evangelica insieme ai suoi vicini e che questo possa aver influito su quanto accaduto
Non possiamo attribuire alcuna responsabilità alla chiesa evangelica di quanto accaduto, visto che, in passato, anche persone cattolicissime hanno compiuto atrocità simili. Tra l’altro, Barreca aveva frequentato la chiesa di un pastore molto stimato. Piuttosto l’uomo pare abbia preso come riferimento un ciarlatano e questo potrebbe aver influito sulle sue azioni. Si tratta di persone con problematiche di tipo psichico che fanno riferimento al diavolo perché sono entrate in contatto con un elemento religioso. Se avessero conosciuto persone diverse, magari avrebbero ucciso lo stesso per contrastare gli ebrei, Soros o le scie chimiche. Il loro disagio li ha portati al crimine, non la religione.
Ci sono, quindi, molti gruppi del genere in Italia?
È impossibile censirli. Sono centinaia, migliaia, ma sono innocui. Al massimo fanno danni a se stessi, al loro portafoglio, perché si fanno truffare da qualche imbonitore. Perlopiù sono complottisti: ce l’hanno con il diavolo che li minaccia, ma anche contro i “poteri forti” e con chi può impiantare loro un microchip sotto pelle. Si tratta di gente che mescola sacro e profano. Poi ci sono quelli che io definisco “movimenti religiosi criminali”, ma qui c’è un problema: possono essere identificati solo dopo che hanno commesso un crimine, non prima.