Una panchina rossa a Bologna per Alessandra Matteuzzi, il cugino: “Sono stati tre mesi di dolore”
"Sono stati tre mesi di dolore, ma in cui abbiamo sentito, come oggi, la vicinanza di tutta la città". Andrea Matteuzzi è il cugino di Alessandra, la 56enne uccisa a Bologna lo scorso 23 agosto dall'ex compagno, già denunciato per stalking, davanti alla sua abitazione in via dell'Arcoveggio.
E il commento dopo tre mesi esatti dalla tragedia arriva nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che a pochi metri dalla casa di Alessandra ha visto, fra le diverse iniziative organizzate in città, l'inaugurazione di una panchina rossa per lei e per tutte le vittime di femminicidio.
Presenti alla breve cerimonia, oltre alle autorità locali, la sorella Stefania, amici e parenti della donna, ma l'unico a trovare la forza di parlare coi cronisti è proprio lui, Andrea. "Abbiamo sentito questa vicinanza da sempre, anche in occasione della fiaccolata degli scorsi mesi – dice a Fanpage.it-. E quindi questa è la conferma che quella parola che si chiama solidarietà è una parola piena, che significa tanto per noi, per la famiglia, ma in generale per tutte le persone".
"Per quanto riguarda in particolare la famiglia significa toccare concretamente la vicinanza delle persone, a partire da tutta la città" continua Andrea, che aggiunge: "Sul fronte delle indagini prosegue il percorso giudiziario, ma non ci sono cose da poter dire".
Intanto, però, con l'accusa di omicidio rimane in carcere l'ex fidanzato della donna, il 27enne calciatore Giovanni Padovani, che Alessandra, proprio pochi giorni prima della tragedia, aveva denunciato inutilmente per stalking.
Secondo la ricostruzione, colpì la donna a calci, pugni, con un martello e anche con la panchina si trovava nell'androne del palazzo in cui la 56enne viveva. A conferma della dinamica dell'omicidio, ci sono gli esiti dell'autopsia sul corpo della donna, eseguita oltre un mese fa.
Nel frattempo, però, gli approfondimenti sul caso procedono ed entro il prossimo 20 dicembre dovrebbero arrivare anche i risultati delle analisi sugli apparecchi elettronici, pc compresi, e sui cellulari già sequestrati al presunto assassino, con la chiusura delle indagini dovrebbe avvenire di lì a poco.
Un altro fronte aperto sulla vicenda riguarda poi la denuncia presentata dai familiari di Alessandra nelle settimane successive all'omicidio dopo la tempesta di commenti da parte degli haters sulla vicenda. Come aveva dichiarato a Fanpage.it Chiara Rinaldi, legale dei parenti della donna, questo capitolo per loro era stato definito "una seconda aggressione".