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Un verme nella pappa della mensa scolastica dei bimbi: è bufera a Bologna

Al centro delle polemiche finiscono ancora i piatti preparati da Ribò. Dopo il pasto d’emergenza inadeguato e la controversa vicenda delle carote crude intere, stavolta nel pollo con l’insalata di un bimbo delle elementari Manzolini è stato trovato un “ospite” sgradito…
A cura di B. C.
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Dopo il caso del “pasto d'emergenza” e quello delle carote intere date ai bimbi delle scuole bolognesi, la pappa comunale cucinata da Ribò, la spa composta da Gemeaz-Elior e Camst, e servita alle Manzolini, finisce nuovamente al centro delle polemiche. Il Resto del Carlino riporta infatti la nuova segnalazione che stavolta però non riguarda la povertà di un piatto servito (come era successo per il menù a base di fagiolini e cracker, con formaggio da condividere "perché non bastava per tutti") o le verdure tagliate e cucinate male. I problemi arrivano dall’”ospite” che un bimbo si è ritrovato accanto all’insalata e al pollo: un verme. “Forse Ribò voleva dimostrarci che l’insalata è bio?”, ironizza la mamma di due dei piccoli alunni.

Mense scolastiche nella bufera a Bologna

Ma, in realtà, il sentimento dominante tra i genitori delle scuole Manzolini è la rabbia. "Ormai gli episodi di disservizi nella fornitura dei pasti sono ordinari, non eccezionali. Non è questo il modo di trattare i nostri bambini", aveva scritto l'ex consigliere di Quartiere Amedeo Bianchi in occasioni del pranzo a base di salatini e pezzi di formaggio. Rinnova la propria preoccupazione la vicesindaco Marilena Pillati, titolare della delega alla scuola. “E’ un episodio gravissimo, aspettiamo le indagini, ma esprimiamo solidarietà al personale”. Sulla questione era intervenuto anche l’Osservatorio delle mense cittadine, attraverso il suo portavoce Giulio Mannino, alla luce del fatto che grande parte di quello che viene servito in refettorio finisce nei bidoni (con punte del 50%): “La mensa deve assolutamente migliorare”.

Perché si è venuta a creare questa situazione

La vertenza dei lavoratori Elior-Gemeaz dura da oltre un anno e riguarda l'organizzazione del lavoro e, soprattutto – spiegano i sindacati – errori nelle buste paga e mancate sostituzioni del personale. "Lo stato di agitazione è stato proclamato dal 17 marzo dello scorso anno", aveva spiegato Silvia Pergola della Cisl. "C'è chi si è visto 30 ore di ferie decurtate, così non si può andare avanti", aveva spiega la sindacalista. Lo stesso vicesindaco Pillati non nasconde la preoccupazione “per la tensione che si è creata tra il personale e il gestore”, dopo che pochi giorni fa era spuntata una catena sul cancello del centro pasti Erbosa, per ritardare l’entrata dei dipendenti.

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