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Un vaccinato che ha avuto contatto stretto con un positivo deve comunque rispettare la quarantena

Dal momento che non è ancora chiaro se i vaccini attualmente disponibili possano proteggere sia contro l’insorgere dei sintomi che contro l’infezione da coronavirus, è importante che chi chi è stato vaccinato ma ha avuto un contatto stretto con una persona positiva rispetti la quarantena e tutte le misure precauzionali. Lo chiarisce l’Iss.
A cura di Annalisa Girardi
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Coloro che sono stati vaccinati contro il coronavirus, sia che abbiano ricevuta una o due dosi, devono comunque continuare a rispettare tutte le misure anti-contagio. Lo ribadisce un nuovo documento dell'Istituto superiore di sanità intitolato "Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione", in cui si forniscono delle linee guida su come affrontare l'emergenza a fronte della diffusione delle varianti più contagiose. Oltre a fare alcune precisazioni in merito all'efficacia dei vaccini finora approvati contro le nuove varianti del coronavirus, si chiarisce perché è importante che anche chi ha ricevuto il vaccino rispetti sempre tutte le regole e le misure di sicurezza.

Perché continuare a rispettare le regole anche dopo il vaccino

"Una persona vaccinata con una o due dosi deve continuare a osservare tutte le misure di prevenzione quali il distanziamento fisico, l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani, poiché non è ancora noto se la vaccinazione sia efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e/o della sua trasmissione ad altre persone", scrivono gli esperti dell'Iss, sottolineando che questo è valido a maggior ragione in un momento in cui non sappiamo se la protezione vaccinale potrebbe essere inferiore contro le varianti.

In altre parole, il vaccino protegge contro l'insorgere di "forme clinicamente manifeste di Covid-19", cioè contro la malattia, anche se non al 100%. E inoltre, non è ancora noto se i vaccini riescano a proteggere anche dall'infezione: "È possibile, infatti, che la vaccinazione non protegga altrettanto bene nei confronti della malattia asintomatica (infezione) e che, quindi, i soggetti vaccinati possano ancora acquisire SARS-CoV-2, non presentare sintomi e trasmettere l’infezione ad altri soggetti. Ciononostante, è noto che la capacità di trasmissione da parte di soggetti asintomatici è inferiore rispetto a quella di soggetti con sintomi, in particolare se di tipo respiratorio", si legge.

Cosa fare in caso di contatto positivo contro il vaccino

Nel report si specifica anche come si deve comportare una persona vaccinata che abbia avuto un contatto con un persona positiva. Proprio per il fatto che non è ancora certo se i vaccini attualmente disponibili possano proteggere sia contro l'insorgere dei sintomi che contro l'infezione, è importante che chi è stato vaccinato ma ha avuto un contatto stretto con una persona positiva rispetti la quarantena e tutte le misure precauzionali.

"Se una persona viene in contatto stretto con un caso positivo per SARS-CoV-2, secondo le definizioni previste dalle Circolari del Ministero della Salute, questa deve essere considerata un contatto stretto anche se vaccinata, e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle Autorità sanitarie. Si mantiene la deroga alla quarantena per il personale sanitario, con il rispetto delle misure di prevenzione e protezione dell’infezione, fino a un’eventuale positività ai test di monitoraggio per SARS-CoV-2 o alla comparsa di sintomatologia compatibile con COVID-19", si legge nel report.

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