Un “radar pandemico globale” per prevenire un nuovo Covid: di cosa stiamo parlando
Il Regno Unito, uno dei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid-19, collaborerà con l'Organizzazione Mondiale della Sanità per sviluppare un "radar pandemico" che permetta di monitorare in tempi rapidi nuove varianti di coronavirus ma anche individuare velocemente nuove possibili minacce globali, affinché il mondo non venga "mai più colto alla sprovvista". L'annuncio è stato dato ieri dal premier britannico Boris Johnson al Global Health Summit: "Dobbiamo rievocare lo spirito che ha forgiato la cooperazione globale dopo la II Guerra Mondiale: come presidente G7, abbiamo chiesto al Wellcome Trust di collaborare con i partner per una rete mondiale di centri di sorveglianza, una sorta di ‘radar pandemico' globale".
Aumentano i sistemi di sorveglianza sanitaria in tutto il mondo
L'OMS dispone già di un sofisticato sistema di sorveglianza delle malattie che ha consentito di monitorare e scoprire diverse varianti del coronavirus, compresa quella indiana. Esiste inoltre da 21 anni il Global Outbreak Alert and Response Network (GOARN), composto da più di 200 partner, comprese istituzioni di salute pubblica e organizzazioni non governative, che tiene monitora costantemente l'insorgere di malattie potenzialmente epidemiche. La pandemia in corso, tuttavia, ha dimostrato che questi strumenti non sono sufficienti e per questo ormai da tempo si sta lavorando a una profonda revisione dei sistemi di sorveglianza delle malattie infettive. La scorsa settimana, ad esempio, è stata stipulata una Convenzione quadro internazionale per "stabilire un nuovo sistema globale di sorveglianza basato sulla piena trasparenza", mentre il mese scorso Germania e OMS hanno istituito un centro di "allerta precoce" con sede a Berlino e il cui scopo è quello di impiegare i più sofisticati sistemi di monitoraggio per identificare le minacce epidemiche e pandemiche prima che si intensifichino.
UK leader nel sequenziamento delle malattie
La proposta di Johnson di istituire un "radar pandemico", quindi, si aggiunge ad altre iniziative simili sparse in tutto il mondo ma potrebbe avere un "plus" importante: il Regno Unito è infatti uno dei leader mondiali nel sequenziamento delle malattie, ed è suo il merito del sequenziamento di circa la metà di tutti i genomi tracciati in tutto il mondo.