Un migrante è morto folgorato sul tetto di un treno a Ventimiglia, cercava di andare in Francia
Morire folgorato sul tetto di un treno, per attraversare un confine. È successo oggi in tarda mattinata, ma ancora non si sa chi sia il protagonista della tragedia. Il fatto è successo a Ventimiglia, in una zona di confine che da anni è centrale nei flussi migratori. Si trattava, secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, proprio di un migrante, che stava provando ad andare in Francia. Ma non ce l'ha fatta. La polizia spiega che questa mattina, intorno alle 11:30, una persona è salita sul tetto di un treno della Société nationale des Chemins de fer français (Snfc), probabilmente alla stazione di Ventimiglia.
L'uomo – secondo quanto si apprende – è rimasto folgorato per la vicinanza con la linea elettrica a 3mila volt. Il treno si è fermato nell'ultima galleria del tratto di Ventimiglia, a pochissimi chilometri da Menton-Garavan, la prima stazione dopo il confine francese. I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo in una galleria in località Teglia, dove si era fermato il treno. Insieme a loro è intervenuta anche la Polfer, arrivata insieme al sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, che si è detto "immensamente dispiaciuto per questa tragedia" e ha chiesto la presenza fissa di personale a Rfi per controllare tutti i treni in partenza ed evitare ulteriori tragedie.
Il confine tra Italia e Francia a Ventimiglia è da tempo uno dei punti da cui i migranti arrivati in Italia dall'Africa, cercano di proseguire il loro viaggio in Europa. Spesso, infatti, chi arriva nel Sud del nostro Paese non ha nessun interesse a restare, ma cerca di andare verso Nord, soprattutto in Francia. A volte per raggiungere la propria famiglia o i propri amici, a volte per una questione semplicemente linguistica. Dopo l'intervento dei vigili del fuoco, una volta recuperato il corpo, il medico legale non ha potuto far altro che constatare il decesso. La circolazione dei treni è ripresa poco dopo, come se nulla fosse successo.