“Un mese senza di te, mi manchi”: il messaggio della sorella di Giulia Cecchettin su Instagram
"Un mese senza di te, mi manchi tanto". Così Elena Cecchettin ha ricordato la sorella Giulia, uccisa a 22 anni esattamente un mese fa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Era infatti l'11 novembre scorso quando la ragazza è scomparsa da Vigonovo, dove viveva con la famiglia, proprio insieme a Filippo, con il quale aveva trascorso la serata al centro commerciale Nave de Vero, a Marghera.
Trenta giorni dopo Elena ha voluto ricordare la sorella con queste poche parole e una foto in bianco e nero di Giulia che sorride pubblicata come story su Instagram. L'ultimo messaggio Elena l'aveva pubblicato il 25 novembre scorso in occasione della Giornata mondiale contro la violenza contro le donne. "Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto", aveva scritto sui social, aggiungendo: "L'assassino di mia sorella viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è una eccezione, una persona esterna alla società. I "mostri" non sono malati ma sono figli sani del patriarcato e della cultura dello stupro".
Stesse parole usate ieri sera dal papà Gino Cecchettin intervistato da Fabio Fazio sul Nove a Che tempo che fa: "Mia figlia Elena ha centrato il punto, quando ha parlato di patriarcato", ha detto, aggiungendo: "La supporterò in tutte le sue battaglie, è una battaglia che dobbiamo fare tutti". A questo riguardo Cecchettin ha spiegato che potrebbe "fondare un'associazione" e quindi ha aggiunto che "una fondazione è nei nostri piani". Tutta la famiglia Cecchettin è stata esposta per le sue posizioni a critiche sui social, che hanno spinto i propri avvocati a prendere provvedimenti, denunciando direttamente all'Autorità giudiziaria coloro che hanno aggredito Gino, Elena e il fratello più piccolo di Giulia con "una valanga di insulti, ingiurie, parolacce, volgari illazioni".
Intanto, Filippo Turetta, indagato per omicidio volontario e sequestro di persona, resta nel carcere di Verona. Si attende l'arrivo in Italia dalla Germania, dove è stato arrestato, della Fiat Punto nera con la quale il ragazzo è fuggito verso il Nord Europa subito dopo il delitto. All'interno è stato trovato un telefono cellulare su cui pure si attendono tutte le analisi che potrebbero aiutare a trovare una risposta ai tanti interrogativi che ancora ci sono sul caso.