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Un mare di spazzatura, Legambiente: “In Italia 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia”

L’indagine Beach Litter 2023 di Legambiente ha contato – su un totale di 232.800 mq di area campionata – 36.543 rifiuti, una media di 961 ogni 100 metri di spiaggia, l’equivalente di due corsie di una piscina olimpionica completamente piene di spazzatura di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali/plastica.
A cura di Davide Falcioni
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Un mare di rifiuti si riversa ogni giorno sulle spiagge italiane. A dirlo sono i numeri. Su un totale di 232.800 mq di area campionata da Legambiente con l’indagine Beach Litter 2023 sono stati contati 36.543 rifiuti, una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, l’equivalente di due corsie di una piscina olimpionica completamente piene di spazzatura di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali/plastica. In particolare, sono i 38 i lidi monitorati quest’anno, relativi a 15 Regioni (Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna).

A peggiorare una situazione già molto grave – spiega Legambiente – sono i rifiuti di vetro/ceramica (9,2% del totale), composti per lo più da materiale da costruzione (tegole, mattoni, piastrelle ecc.) smaltito irregolarmente in spiaggia. Seguono, nella top ten dei materiali rinvenuti, il metallo (6,8% dei rifiuti raccolti) e carta e cartone (il 3,9% del totale). Il restante materiale raccolto è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche.

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Quali sono i rifiuti più presenti sulle spiagge italiane

Il 52% dei rifiuti monitorati è costituito da sole 10 tipologie di oggetti (sulle 180 categorie totali) rispetto alle quali emergono due elementi: da un lato, l’ingresso in top ten, direttamente al quarto posto, del materiale da costruzione con il 5,8%; dall’altro il calo della categoria delle stoviglie usa e getta, quest’anno al nono posto della classifica con il 3% del totale. Tornando al triste ranking, al primo posto si confermano i frammenti di plastica (tra 2,5 cm e 50cm) con il 10,9% sul totale; seguono tappi e coperchi con l’8,6% sul totale e mozziconi di sigarette con il 6%. Al quinto posto, ci sono i cotton fioc in plastica (4% del totale). Con il 3,9 % del totale troviamo i frammenti di polistirolo (tra 2,5 cm e 50 cm) e bottiglie e contenitori per bevande rispettivamente al sesto e settimo posto della classifica. Chiudono la classifica, all’ottavo e decimo posto, con il 3,1% e 3% rispettivamente altri oggetti di plastica e le bottiglie di vetro (e pezzi di bottiglie di vetro) quest’ultime, al pari del materiale di costruzione, new entry della top ten dei rifiuti spiaggiati.

Dal 12 al 14 maggio il weekend di Spiagge e Fondali Puliti

Dal 12 al 14 maggio 2023 torna in tutta Italia il weekend di Spiagge e Fondali Puliti, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le coste italiane e che vedrà in azione centinaia di volontari e cittadini di ogni età. Motto di questa 33esima edizione sarà ‘Chi ama la spiaggia, la tratta con i guanti'. Anche quest’anno, la campagna sarà realizzata con il supporto di diversi partner: la new entry come Emporio Armani (partner principale), le conferme, Sammontana e Biotherm (partner principali), e, altra new entry, Very Mobile (partner).

“Citizen science, rete, impegno civico e cittadinanza attiva sono le parole d’ordine e di successo della nostra campagna Spiagge e Fondali Puliti – commenta Giorgio Zampetti direttore generale di Legambiente – Un momento in cui a prevalere è quella sinergia che dal basso prova a scuotere e sensibilizzare sia tutti noi, per prendere consapevolezza delle nostre abitudini scorrette e nocive per l’ambiente, sia le istituzioni locali e nazionali affinché cooperino per applicare politiche di gestione e smaltimento rifiuti comuni, sia le aziende e le industrie perché si impegnino sempre più nell’adottare pratiche ed azioni sostenibili. I dati dell’indagine Beach Litter parlano chiaro, la spiaggia rimane ancora il principale cestino, indifferenziato, delle nostre attività”.

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