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Omicidio Giulia Cecchettin

Un libro per bimbi accanto al corpo di Giulia Cecchettin, lo strano ritrovamento tra i venti reperti

Un oggetto che apparentemente potrebbe sembrare fuori luogo è stato rivenuto tra gli altri reperti trovati vicino al corpo di Giulia Cecchettin nei boschi tra il lago di Barcis e Piancavallo. Si tratta di un testo intitolato “Anche i mostri si lavano i denti”, elencato dal Procuratore nella convalida di sequestro degli oggetti rinvenuti sul posto.
A cura di Antonio Palma
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Tra i numerosi reperti trovati accanto al corpo di Giulia Cecchettin, abbandonato nei boschi tra il lago di Barcis e Piancavallo, vi era anche un libro per bambini. Si tratta di un testo intitolato “Anche i mostri si lavano i denti” realizzato da una disegnatrice e illustratrice per bambini, Jessica Martinello, con illustrazioni di Gregoire Mabire. L’oggetto è elencato tra gli oltre venti reperti messi nero su bianco dal Procuratore nella convalida di sequestro degli oggetti rinvenuti sul posto.

Un oggetto che apparentemente potrebbe sembrare fuori luogo tra gli altri oggetti di vestiario di Giulia e tra i reperti più macabri usati dall’assassino per trasportare e spostare il cadavere della 22enne. In realtà potrebbe essere un libro che Giulia aveva con sé al momento di essere uccisa visto che la studentessa, che poche ore dopo avrebbe dovuto laurearsi in ingegneria biomedica, aveva una grande passione per i fumetti e tra i suoi sogni c'era quello di fare l'illustratrice.

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Giulia Cechettin infatti era anche iscritta alla Scuola di grafica di Reggio Emilia per poter sviluppare questo suo sogno e non è escluso che avesse acquistato quel libro proprio la sera in cui era uscita con l’ex fidanzato Filippo Turetta, ora in arresto con l’accusa di averla uccisa. Nel centro commerciale dove aveva trascorso la serata mangiando in un fast food, infatti, vi è anche una libreria.

Su come quel libro sia finito nel bosco però resta il mistero. Tra i reperti trovati sul posto, infatti, non vi era la borsa di Giulia, con i documenti e il cellulare che lei teneva all’interno, né il computer. Una delle ipotesi è che la ragazza lo tenesse nel giubbotto trovato sul posto insieme ad altri indumenti e sia caduto quando il suo assassino l’ha trascinata fino al canalone e sotto quella roccia dove infine è stata ritrovata senza vita dal cane Jageer.

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Non è escluso che l’assassino non si sia nemmeno accorto di quel testo visto che, secondo gli inquirenti, era buio quando il corpo di Giulia Cecchetin è stato portato in quel luogo isolato, nella stessa serata di sabato in cui è stata aggredita dal suo ex fidanzato Turetta.

Non è escluso che l’uomo possa essersi disfatto del libro insieme a tutto quello che aveva in auto che fosse collegato a Giulia, senza pensarci. Del resto sul posto sono stati rivenuti diversi fazzoletti sporchi di sangue sparsi in zona ma anche i sacchi neri ancora arrotolati come quelli usati per avvolgere il corpo di Giulia Cecchettin e un mocassino sinistro nero che la ragazza avrebbe perso mentre veniva trascinata dal suo assassino.

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