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“Un iPhone 13? Lo porto a casa a mia figlia”, così la preside antimafia Lo Verde rubava alla scuola

Iphone, tablet, computer, cibo, ma anche mascherine e disinfettanti in tempo di Covid. La preside antimafia dell’istituto Giovanni Falcone di Palermo, Daniela Lo Verde, è stata arrestata per aver rubato alla scuola e ai suoi studenti: “Quei due smartphone sono per le figlie”, le parole della 53enne intercettata.
A cura di Chiara Ammendola
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La preside Daniela Lo Verde e il vicepreside Daniele Agosta intercettati in ufficio
La preside Daniela Lo Verde e il vicepreside Daniele Agosta intercettati in ufficio

Dispotica. La definisce così il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo che ha firmato l'ordinanza di misura cautelare in carcere per Daniela Lo Verde, la gestione dell'istituto comprensivo Giovanni Falcone da parte della dirigente scolastica arrestata questa mattina insieme al vice preside Daniele Agosta, con l'accusa di peculato e corruzione.

I due, insieme a una terza persona, Alessandra Conigliaro, dipendente di un negozio di elettronica e informatica, sono accusati di aver messo in piedi un vero e proprio sistema per sottrarre beni alla scuola, così da ottenere benefici personali. Tablet, iPhone, computer, ma anche cibo, salviette e mascherine destinate agli alunni durante il Covid. Daniela Lo Verde avrebbe rubato alla scuola, e dunque ai suoi studenti, materiale di ogni tipo che, con l'aiuto del suo vice, portava a casa.

Daniele Agosta con un tablet sottratto alla scuola
Daniele Agosta con un tablet sottratto alla scuola

In un'occasione, attraverso le telecamere e le cimici piazzate nell'ufficio della 53enne, dopo l'avvio delle indagini, Conigliaro è stata filmata mentre tirava fuori da una busta, dopo essersi assicurata l'assegnazione esclusiva e in forma diretta di materiale elettronico per la scuola, un sacchetto con due cellulari per la preside, di fatto un regalo per quella fornitura esclusiva. A quel punto, una volta rimasti soli in ufficio, la preside e il suo vice hanno aperto ii sacchetto con gli iPhone. Il vicepreside, dopo essersi lamentato con la dirigente di non aver trovato il modello 13 Pro "da lui evidentemente richiesto", si sarebbe visto rispondere da Lo Verde che "i due smartphone erano per le figlie non per lui".

“Che è un nuovo Mac?”, le parole di domanda della figlia alla donna, in un altro episodio. “Sì ora ce lo portiamo a casa”, le risposte intercettate dai carabinieri. “Anche in questo caso, così come già evidenziato in relazione agli iPad – scrive il gip di Palermo – la genuinità delle conversazioni registrate fugavano ogni ragionevole dubbio sulle reali intenzioni della preside in ordine al nuovo Mac”.

Daniela Lo Verde
Daniela Lo Verde

“Il riso .. . lo metti lì davanti alla cassettiera e per la cucina questo… benissimo… – si sente pronunciare alla dirigente scolastica in un altro momento – ora sistema sopra il frigorifero… questa cosa di origano mettila pure per casa…. Quelle mettile in un sacchetto che non si può scendere. Il tonno mettilo qui sotto… poi lo portiamo a casa a Sferracavallo (la villa al mare della preside ndr)”.

A far partire le indagini è stata un'insegnante della scuola che si trova nel quartiere Zen di Palermo, che ha riferito ai carabinieri come molte fatture per acquisti venissero gonfiate: una parte veniva spesa per l'acquisto di strumenti didattici, mentre una parte spesa invece per scarpe e abbigliamento per la dirigente.

Daniele Agosta porta via un Mac dall'ufficio della presidenza
Daniele Agosta porta via un Mac dall'ufficio della presidenza

“C'erano delle salviettine in qualcuna di questi … – le parole di Lo Verde emerse dalle intercettazioni – .. non so se mia mamma ce l’ha .. che cos'altro le può servire? … questi sono .. disinfettanti? … me li porto io”. Un modus operandi messo in atto anche dal vice preside Danieel Agosta filmato mentre riempiva lo zainetto con confezioni di succhi di frutta, flaconi di gel disinfettante per le mani e mascherine Ffp2 che portava via con sé.

L’uomo si sarebbe anche offerto di aiutare la dirigente a portar via il cibo. Secondo gli inquirenti sarebbe evidente inoltre la premeditazione nella condotta della Lo Verde, confermata dalla stessa dirigente in più occasioni, come quando "su richiesta della figlia, le diceva di inserire tra le provviste da portare a casa anche la birra", bevanda evidentemente non destinata agli studenti.

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