Un fendente al torace e uno alla gola: così è stato ucciso Francesco Favaretto a Treviso
Un fendente al fianco nella zona del torace con un coltello e un colpo alla gola inferto con il coccio di una bottiglia. È morto così Francesco Favaretto, il ragazzo di 22 anni aggredito da un branco di giovanissimi in strada a Treviso il 12 dicembre scorso. Lo ha stabilito l‘autopsia condotta oggi dal medico legale Alberto Furlanetto, consulente della procura di Treviso, che insieme a quella dei minori di Venezia e la polizia di Stato sta lavorando per attribuire le varie responsabilità.
Sul corpo del giovane sono stati disposti anche gli esami tossicologici che diranno se avesse assunto o meno delle sostanze stupefacenti. Gli esiti sono attesi entro trenta giorni.
Durante l'esame, è emerso che la vittima aveva subito anche una decina di colpi minori, probabilmente inferti con calci e colpi di bottiglia da diversi membri della gang. Ad ora sono quattro le persone indagate per omicidio aggravato, mentre altre 6 sono state denunciate per rissa. Gli accusati sono imputati, a vario titolo, per omicidio, rapina e porto abusivo di armi da taglio.
La violenza del gruppo potrebbe essere stata scatenata da un incontro di scambio di droga e denaro che è andato storto. L'ipotesi che sta emergendo nelle indagini è che Favaretto e alcuni membri della gang si fossero già incontrati in passato e si conoscessero.
Grazie a una telecamera privata che ha ripreso l'intera scena, si vede Toluwaloju Mclinkspual Ade, 19 anni di Ponte di Piave, che accoltella il 22enne al torace, mentre Angelo Riccardo Ozuna, 18 anni di Treviso, lo colpisce con violenti calci al corpo. Successivamente, un ragazzo di 15 anni (tutti e tre attualmente in carcere) estrae un pezzo di vetro rotto, che portava con sé come arma per difesa, e lo pianta sul collo della vittima, che crolla a terra esanime. A quel punto, il gruppo si disperde e tutti fuggono.