“Un bird strike e lo schianto in 12 secondi”: la perizia sull’incidente della Freccia Tricolore a Caselle

La scorsa settimana è stata depositata alla Procura di Ivrea la perizia preliminare che ha ricostruito secondo per secondo l'incidente aereo della Freccia Tricolore causando la morte di una bimba di 5 anni. Stando alle analisi dell'ingegnere Mauro Esposito, sarebbero trascorsi appena 12 secondi da quando la Freccia Tricolore è decollata dall'aeroporto di Caselle a quando il motore del "Pony 4" è andato in avaria. Pochi attimi dopo il capitano a bordo avrebbe detto via radio: "Io sto andando giù". E ancora: "Ho avuto una piantata!". Quando capisce che non è più in grado di controllare il velivolo, ovvero una decina di secondi dopo, il pilota Oscar Del Dò ha azionato il pulsante di espulsione e si è lanciato con il paracadute. Purtroppo però il velivolo è caduto colpendo una macchina con a bordo una famiglia: purtroppo nell'impatto è morta una bimba di 5 anni. Tutto era accaduto il 16 settembre del 2023.
Si scopre negli accertamenti successivi e nelle comunicazioni via radio che a causare l'avaria del motore sarebbe stato un bird strike. Da allora erano partiti subito gli accertamenti tecnici sull'aereo precipitato per ricostruire la dinamica di quanto accaduto: ora gli elementi raccolti hanno "indicato chiaramente una correlazione temporale tra il presunto impatto con un volatile e l’avaria successiva al motore di Pony 4", spiega la perizia riportata da Il Corriere della Sera. Anche se all'interno di quel che restava del motore non erano mai state trovate tracce organiche di uccelli.
La conferma arriverebbe anche da un video registrato dalla videocamera GoPro montata sul "Pony 4": la perizia precisa che "dalla visione del video rallentato si distingue chiaramente la sagoma di due volatili scuri che attraversano la traiettoria di volo del velivolo del capitano Del Dò". Poi il fumo che esce dal velivolo. Ecco quindi che non dovrebbero esserci più dubbi: l’avaria è stata provocata "dall’ingestione di un volatile, o di una sua parte, a seguito di un impatto con la presa d’aria che conduce il flusso motore". Tutto è accaduto in fase di decollo: la Freccia Tricolore si trovava a 145 piedi, 45 metri. Il pilota a bordo dopo aver capito quello che stava succedendo si è lanciato ma non è stato possibile evitare l'impatto con l'auto: avrebbe tenuto per qualche attimo il velivolo in planata permettendo di evitare la collisione con gli altri aerei della formazione.