Un anno fa record storico di contagi: 40.902. Ieri grazie ai vaccini 8.544 infezioni
Il 13 novembre del 2020 – dunque esattamente un anno fa – l'Italia raggiungeva il picco storico dei contagi da Covid 19: il Ministero della Salute, infatti, rivelava ben 40.902 casi di coronavirus su 254.908 tamponi e 550 morti in 24 ore. A un anno di distanza, grazie soprattutto agli effetti della campagna vaccinale, la situazione è fortunatamente molto diversa: nel bollettino di ieri, 13 novembre 2021, infatti sono stati registrate 8.544 infezioni su 540.371 tamponi e 53 decessi. Il quadro epidemiologico, dunque, è sensibilmente cambiato e secondo gli scienziati il merito va in gran parte all'introduzione dei vaccini. Un anno fa, infatti, non erano ancora stati approvati: le prime dosi, come si ricorderà, sarebbero arrivate in Italia solo il 27 dicembre. Decisamente migliore, a un anno di distanza, soprattutto la situazione negli ospedali: il 13 novembre del 2020 erano 30.914 i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 3.230 quelli nei reparti di terapia intensiva. Ieri i pazienti totali in area medica erano 3.597, mentre quelli in rianimazione 453.
Monitoraggio ISS: "I contagi aumenteranno nelle prossime settimane"
Quelli del novembre 2021 sono – ad ogni evidenza – numeri decisamente più rassicuranti rispetto a un anno fa. Ciò nonostante sarebbe molto pericoloso abbassare la guardia e considerarci fuori pericolo: secondo l'ultimo monitoraggio condotto dall'Istituto Superiore della Sanità, infatti, il quadro epidemiologico italiano è in peggioramento: l'indice Rt di trasmissibilità del virus è arrivato a quota 1,21, superando la soglia di guardia di 1, mentre l'incidenza a 7 giorni ha raggiunto i 78 casi ogni 100mila abitanti, nella settimana che va dal 5 all'11 novembre, di contro ai 53 per 100mila abitanti dei sette giorni precedenti. A questi dati ha fatto seguito un incremento della pressione ospedaliera, con tutte le regioni a rischio moderato e una, il Friuli Venezia Giulia, che va verso il rischio alto. "La proiezione sia della trasmissibilità che dell'ospedalizzazione rimane sopra la soglia epidemica di uno il che vuole dire che i casi son destinati a crescere" ha spiegato il presidente dell'ISS Silvio Brusaferro. L'efficacia dei vaccini però rimane "molto elevata per ospedalizzazione, ricoveri in intensiva e decessi mentre per le diagnosi di infezione è più bassa a partire dal sesto mese quindi è importante aderire alla terza dose come viene raccomandato dal Ministero".