Ultraleggero precipita in mare a Stromboli, morti padre e figlio
Due cadaveri di uomini sono stati ritrovati nella notte tra le isole di Stromboli e Lipari: si tratta di un padre e di un figlio, rispettivamente di 51 e 26 anni, che erano partiti, da Gela (in provincia di Caltanissetta), con un velivolo ultraleggero, tipo Storm 300. Erano diretti a Foggia. Un corpo è stato ritrovato intorno alle 3.30 di notte, l'altro all'alba. L'aereo era disperso da ieri pomeriggio: l'allarme era stato lanciato dal Comando generale delle Capitanerie di Porto di Roma che avevano ricevuto un segnale di emergenza da un velivolo che sorvolava l'arcipelago delle Eolie.
Il velivolo è precipitato in mare
Si tratta di un medico gelese, Giuseppe Alabiso, da sempre in prima linea a sostegno della donazione degli organi e del sangue: l'uomo, tra l'altro, era rientrato alcune settimane fa da un giro del mondo. Ex pilota di rally, aveva sorvolato sul Mar Mediterraneo, Mar Nero e Mar Atlantico; le sue passioni erano l'odontoiatria, gli aerei e lo sport. Oggi la triste notizia: Giuseppe Alabiso e suo figlio Emanuele, a bordo del loro velivolo, sono precipitati in mare e non ce l'hanno fatta. Li chiamavano il "barone" e il "baroncino"; quest'ultimo, sul suo profilo Facebook, alcuni giorni fa, aveva pubblicato delle foto in volo col padre Giuseppe: "Direzione Foggia tempo permettendo" scriveva Emanuele Alabiso.
Nel 2004 era scampato alla morte
La Direzione marittima di Catania ha coordinato le operazioni di ricerca che sono proseguite, senza sosta, anche di notte, fino al ritrovamento dei due corpi: hanno partecipato 3 motovedette della Guardia Costiera, la motovedetta dei Carabinieri di Lipari, quella della Capitaneria di Porto di Vibo Valenzia e 6 navi mercantili in transito dirottate sul luogo di ricerca. Alle ricerche ha partecipato anche un traghetto partito da Lipari e diretto a Napoli. Le salme – portate nell'obitorio del cimitero di Lipari, a disposizione dell'autorità giudiziaria e in attesa dell'arrivo dei familiari – sono state rinvenute a 11 miglia a nord/nord-ovest dell'Isola di Stromboli.
Nel 2004 il suo velivolo precipitò nelle campagne di Sabaudia, in provincia di Latina. Dopo qualche settimana, il medico gelese si risvegliò dal coma farmacologico, tornando alla guida del suo ultraleggero e raggiungendo, in undici giorni, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Francia, Portogallo e Spagna. A luglio 2013 compì il record del mondo di traversata solitaria di 9.000 km fino al Capo Nord per un totale di 8 tappe; ad Agosto 2014 raggiunse la capitale della Groenlandia compiendo un viaggio di oltre 13.000 km. Infine a settembre 2015 cominciò una trasvolata che avrebbe dovuto toccare 13 nazioni: a causa della foratura di uno pneumatico del carrello d'atterraggio, l'uomo terminò il suo viaggio in Egitto.