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Ugl a Milano per il Primo maggio, spintoni a giornalisti. Salvini: “Solidarietà a Durigon”

“Assoluta solidarietà a Durigon”: è quanto affermato a Fanpage.it dal leader della Lega Matteo Salvini, fermato in piazza Duomo a Milano, relativamente all’inchiesta in cui il sottosegretario all’Economia e le finanze – uomo di fiducia del segretario della Lega – afferma di avere il controllo sulle indagini sul suo partito.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Assoluta solidarietà a Durigon": è quanto affermato ai microfoni di Fanpage.it dal leader della Lega Matteo Salvini durante l'incontro del sindacato di destra Ugl che nella giornata di oggi, sabato primo maggio, è sceso in Piazza Duomo a Milano. Salvini ha così commentato quanto evidenziato nell'inchiesta di Fanpage.it dove il sottosegretario all'Economia e le finanze Claudio Durigon – vicinissimo al segretario della Lega – ha affermato di avere il controllo delle indagini sul suo partito.

Salvini: Orgoglioso della collaborazione con Ugl

Il segretario ha poi voluto ribadire il legame con il sindacato Ugl definendolo "coraggioso, spesso isolato e attaccato" e ha  specificato di essere "orgoglioso della collaborazione che in tante città Lega e Ugl stanno portando avanti liberamente". All'incontro era presente anche il segretario del sindacato Paolo Capone che non ha voluto rispondere agli insulti pronunciati da Durigon. Durante la manifestazione, i giornalisti di Fanpage.it – nel tentativo di avvicinare Armando Valiani, segretario regionale dell'Ugl Lazio – sono stati spintonati e strattonati da alcuni sindacalisti. L'invito era quello di andare via e di smetterla con le domande.

L'inchiesta di Fanpage.it

Al centro dell'inchiesta di Fanpage.it c'è la figura di Durigon, uomo vicinissimo a Salvini, e il legame della Lega con il sindacato Ugl. Proprio l'organizzazione sindacale inizierà a fornire uomini alla Lega, supporto e addirittura la sede di via delle Botteghe Oscure dove si trasferirà il team guidato da Morisi. Le polemiche di questi giorni però sono tutte relative alla frase che il sottosegretario ha pronunciato durante una cena: Durigon ha infatti affermato che le indagini sul suo partito sono guidate da un uomo "che abbiamo messo noi".

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