Ue-AstraZeneca, è guerra totale: “Dovevano darci 120 mln dosi in tre mesi, non saranno neanche 30”
Lo scontro tra Ue e AstraZeneca si fa sempre più duro. Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovìskis, è passato all’attacco frontale nei confronti dell’azienda che è in ritardo con le consegne dei vaccini anti-Covid. Tanto più dopo la notizia delle quasi 30 milioni di dosi di AstraZeneca conservate in Italia e non distribuite ai Paesi europei nonostante i ritardi rispetto alle consegne previste entro la fine di marzo. Per Dombrovskis le “forti inadempienze” di AstraZeneca sono evidenti: “Su 120 milioni di dosi”, quelle che l’azienda avrebbe dovuto consegnare all’Ue nel primo trimestre del 2021, il taglio è stato netto e alla fine si era arrivati a 30 milioni, "ma non è nemmeno vicina a questa cifra”. Il vicepresidente della Commissione si sofferma sulle 29 milioni di dosi trovati nei magazzini della Catalent di Anagni: “Sta alla compagnia chiarire quali intenzioni ha. Da parte nostra possiamo solo dire che AstraZeneca è molto lontana dal rispettare gli impegni previsti nel contratto”. Come spiegato in una nota di Palazzo Chigi, sabato 20 marzo la Commissione europea ha chiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, di verificare alcuni lotti di vaccini presenti nello stabilimento di Anagni: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha quindi disposto un'ispezione dalla quale è risultato che i lotti erano destinati in Belgio.
La protesta dell'Ue contro AstraZeneca
Le dosi presenti allo stabilimento Catalent di Anagni “non sono destinate solo all’Europa ma anche a Covax”, fa sapere un alto funzionario Ue facendo riferimento al programma internazionale che permette di consegnare i vaccini anche ai Paesi più poveri. In Italia c’è uno stabilimento ad Anagni che si occupa dell’infialamento delle dosi per diverse aziende, come AstraZeneca ma anche Johnson & Johnson. Secondo quanto fa sapere la stessa AstraZeneca non sono previste esportazioni al di fuori dei paesi del programma Covax, a cui andranno 13 milioni di queste dosi che sono "in attesa di rilascio del controllo qualità". Il vaccino è stato "prodotto fuori dall'Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale" e 16 milioni sarebbero dirette all'Ue, ma non si tratta di scorte essendo in attesa del rilascio del controllo qualità. La protesta dell’Ue non arriva solo dalla Commissione, ma anche dal presidente del gruppo del Ppe all’Europarlamento, Manfred Weber, che chiede “spiegazioni necessarie e con urgenza! AstraZeneca sta immagazzinando decine di milioni di dosi pur non rispettando il contratto europeo. Questo è inaccettabile. L'urgenza è enorme. Dovremmo rifiutare categoricamente qualsiasi esportazione di AstraZeneca prodotta in Europa”.
L’export delle dosi al di fuori dell’Ue
Dombrovskis parla anche dell’export dei vaccini anti-Covid al di fuori dell’Ue: “Il meccanismo sulle esportazioni non prende di mira alcun Paese specifico, nell'Ue dobbiamo garantire la vaccinazione della popolazione. E siamo in ritardo, nonostante l'Ue sia uno dei centri della pandemia, è anche il più grande esportatore di vaccini”. Il vicepresidente della Commissione sottolinea che “da quando abbiamo introdotto il sistema sull'export oltre 10 milioni di dosi sono state esportate dall'Ue al Regno Unito, zero dosi sono arrivate dal Regno Unito al blocco”. Per quanto riguarda le decisioni concrete sull’esportazione dei vaccini, verranno “adottate caso per caso”, anche perché il regolamento presentato oggi “prevede decisioni specifiche”. La Commissione ha adottato, infatti, il regolamento per rafforzare il meccanismo di autorizzazione alle esportazioni dei vaccini.