Udine, l’idea salva-bar e ristoranti: strade chiuse alle auto per far spazio ai tavolini
Il 18 maggio per molti esercenti e ristoratori sarà la data “X”. Bar e ristoranti si preparano ad aprire, ma le associazioni di categoria hanno già dichiarato che c’è troppa incertezza sulla fase 2: riaprire non è scontato. Le nuove regole dettate dal Coronavirus rischiano di peggiorare una situazione già critica: per esercenti e ristoratori, già stremati dal lockdown, la prospettiva legata a una prossima riapertura è quella di perdere metà dei posti a sedere e, quindi, almeno metà degli incassi. A questo si aggiunge la necessità di dover pagare i dipendenti. Difficoltà che potrebbero portare una importante fetta di questa categoria a non riaprire anche quando potranno.
L'idea di Udine
Ma a Udine, la giunta comunale ha recentemente approvato una delibera che potrebbe essere un salva vita per bar e ristoranti: l’utilizzo del suolo pubblico per disporre tavoli e attrezzature, a titolo gratuito, così da permettere nella stagione estiva agli esercenti di poter lavorare con il maggior numero di clienti possibili, garantendo la distanza di sicurezza.
Nello specifico il Comune ha deciso di concedere l’utilizzo di tutte le aree disponibili, quindi anche i marciapiedi, al fine di destinarle all’occupazione con tavolini, sedie e dehor. L’amministrazione comunale ha, inoltre, stabilito di derogare temporaneamente alle limitazioni della superficie occupabile per un massimo, dove ciò sia possibile, del 100% rispetto a quella già autorizzata e di prorogare temporaneamente la parte relativa all’adeguamento delle occupazioni in essere alla data di applicazione del Regolamento Comunale per l’arredo urbano. Non solo, perché la Giunta ha inoltre stabilito che, nel caso in cui l’ampliamento del 100% dovesse essere inadeguato rispetto all’esigenza di poter garantire il distanziamento della clientela, il Comune possa prevedere un ampliamento superiore.
Centro storico "traffic free"
E per rendere il tutto possibile, nel centro storico cittadino verranno anche adottate specifiche limitazioni alla circolazione, con l’apposizione di dissuasori fisici, per permettere l’ampliamento delle occupazioni.
“Riteniamo che questo settore sia fondamentale per una città e l’unico in grado di ridare vitalità ai centri storici – ha precisato il sindaco di Udine, Pietro Fontanini – quindi, abbiamo voluto dare un segnale chiaro e concreto a tutti gli operatori di quello che ad oggi risulta essere uno dei settori più penalizzati dall’epidemia. Ovviamente tutto ciò non basta ma è una base di partenza. Ci auguriamo che anche altri comuni possano prendere spunto dalla nostra idea perché riteniamo possa essere un esempio virtuoso”.