Ucciso di botte a 2 anni, chiesta la perizia psichiatrica per la mamma del piccolo Evan
Continua a Siracusa il processo sulla morte del piccolo Evan Lo Piccolo, il bimbo di quasi due anni morto all'ospedale di Modica, in Sicilia, il 17 agosto 2020 in seguito alle percosse ricevute in casa. Nelle ultime ore l'avvocato della madre della vittima, Letizia Spatola, 24 anni, rinviata a giudizio, e agli arresti domiciliari, con l’accusa di omicidio, ne ha richiesto la perizia psichiatrica. Richiesta che era stata già avanzata anche per il compagno, Salvatore Blanco, anche lui sul banco degli imputati, accusato di avere picchiato Evan ripetutamente: lui, però, è già stato dichiarato capace di intendere e volere e quindi "in grado di partecipare coscientemente al processo".
Sempre oggi sono stati sentiti in Corte d'Assise due testimoni chiave della vicenda, e cioè il pediatra che ha avuto in cura Evan, e l'assistente sociale, chiamati a spiegare alcune contraddizioni che sono state riscontrate nel corso del procedimento. In particolare, l'assistente sociale è stata chiamata a rispondere sul perché, anche se la Procura le aveva chiesto a dicembre 2019 di controllare Letizia e il figlio, non ci è andata fino a febbraio e poi ancora ad inizio agosto, quando è rimasta solo sei minuti in quella casa, spiegando che si trattava di una famiglia felice e spingendo in questo modo i carabinieri a non proseguire oltre con le indagini. Anche il pediatra che ha visitato più volte il bambino è stato chiamato a fornire delle risposte, in quanto il piccolo aveva rimediato fratture, lividi, ferite. Il medico ha sostenuto di avere portato i certificati della rottura del femore agli assistenti sociali, ma questi documenti mancherebbero. La prossima udienza in Tribunale fissata per l’11 febbraio.
Evan Lo Piccolo morì all'ospedale di Modica, in Sicilia, il 17 agosto 2020. In ospedale il bambino era arrivato in condizioni disperate. Secondo il referto medico legale, Evan sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio dovuto a una forma di broncopolmonite collegata alle ripetute lesioni e ai maltrattamenti subiti dalla mamma e dal compagno nella casa di Rosolini nella quale si trovavano. Aveva costole rotte, una frattura allo sterno oltre ad altre lesioni pregresse.