Ucciso da una freccia, la sorella: “Stava solo parlando ad alta voce, aveva i vestitini del figlio”
"Non era uno che faceva casino in giro, stava solo parlando ad alta voce con un amico" Rosalia Fanny è una delle sorelle di Javier Alfredo Miranda Romero, l'operaio edile peruviano di 41 anni ucciso con una freccia da Evaristo Scalco nella notte tra martedì e mercoledì nel cuore di Genova.
L'uomo era uscito per festeggiare la nascita del figlio, ma in strada ha trovato la morte. "Vedete, questo era lo zaino di Javier, dentro c’erano ancora i vestitini del suo bambino, era appena andato a vederlo in ospedale visto che la sua compagna aveva appena partorito, questi vestitini adesso sono sporchi di sangue" dice al Corriere della Sera, in lacrime, Martha Miranda Romero, altra sorella del 41enne, la cui famiglia è sparsa tra Genova, Milano, il Belgio e il Perù.
Javier aveva messo su un'impresa edile "Aveva faticato tanto per aprire l’azienda", raccontano i parenti. "Era bravissimo, stimato da tutti, non era com’è stato dipinto: uno che si ubriacava o faceva risse, era una persona per bene".
Nel frattempo il gip ha convalidato l'arresto di Scalco e disposto la custodia in carcere, l'accusa è omicidio volontario aggravato dall'odio razziale e dai futili motivi. "Andate via immigrati di m…" avrebbe urlato dalla finestra dalla casa in cui viveva da un mese. Poi, dopo aver colpito la vittima, sarebbe sceso in strada provando a togliere la freccia per cancellare le prove.
Il 63enne, artigiano di coperta in porto e nel tempo libero costruttore di archi, ha invece rivelato che martedì sera era appena tornato da Malta dopo un viaggio in barca a vela, "volevo dormire e quelle urla mi hanno impedito di farlo", ha raccontato ai carabinieri dopo il delitto. E dopo aver scagliato la freccia "sono sceso per soccorrerlo, ho capito che era grave sono tornato in casa ho preso degli asciugami per tamponare l'emorragia".