Ucciso da una freccia in pieno centro, l’amico: “Stava festeggiando la nascita di sua figlia”
Era uscito per festeggiare la nascita della sua figlioletta avvenuta la notte di Halloween al Gaslini. "Voleva guardare la partita di Champions e bere una birra con alcuni amici. La sua compagna era ancora in ospedale e lui voleva festeggiare. Tutto è finito così, per colpa di un criminale che adesso deve pagare".
A raccontare cosa è accaduto nella notte tra il 1 e il 2 novembre per le strade di Genova è Jole Lorenzo, amico del 41enne che è stato trafitto da una freccia in pieno centro storico.
Javier Alfredo Miranda Romero, originario di Lima, aveva passato metà della sua vita a Genova. Qui aveva costruito una famiglia e nella serata della nascita della sua bimba, è stato ucciso da una freccia scoccata da una finestra in vico Archivolto de Franchi.
A puntare l'arco contro di lui, il 63enne Evaristo Scalco, che in quei vicoli viveva da circa un mese. L'uomo, che per anni ha vissuto a Varese, ha scoccato la freccia perché il 41enne "stava facendo troppo rumore".
"Quell'uomo teneva la musica alta e aveva bevuto troppo – ha raccontato l'amico della vittima -. Non è assolutamente vero che Javier gli aveva tirato un petardo in casa, lui ha iniziato ad alzare la voce e a minacciarci, anche se stavamo solo parlando. Dopo che l'ha colpito ha provato a togliergli la freccia dal petto per cancellare le prove, ma gli ha fatto ancora più male".
Una testimone residente in zona ha invece affermato che il 41enne e i suoi amici erano visibilmente ubriachi. "In pochi minuti abbiamo sentito un gran chiasso e poi abbiamo visto il cadavere a terra". Sarà ora il pubblico ministero di turno, Arianna Ciavattini, a dover accertare come siano andate davvero le cose.
"È stata una scena terribile – ha raccontato il vicino di Evaristo Scalco -. Quell'uomo davanti al cancello ha provato a tirarsi via la freccia dal corpo, è stato orrendo. Qui siamo abituati alle urla e ai rumori, ma nelle ultime settimane va peggio perché è stato aperto un nuovo bar e gli avventori si sono messi a far scoppiare petardi a notte fonda. Ho sentito Evaristo litigare dalla finestra con della gente in strada e poi le urla sono diventate disperazione".