Ucciso Bambotto, il cervo che entrava nelle case di Belluno e mangiava coi residenti: sdegno sui social
"Questo era Bambotto. Era nato 7 anni fa a Pecol e da subito la sua mamma Minerva lo aveva portato sullo zerbino di Giorgio, affidandolo a noi abitanti e fidandosi come aveva fatto lei per tutta la sua vita. Da allora è diventato il nostro amatissimo cervo. Ho scritto era perché Bombotto è morto. Ammazzato da un miserabile che crede di aver compiuto un'impresa e invece si è solo marchiato a vita come un poveraccio che ha sparato a un animale che ti mangiava dalle mani e si faceva coccolare fino ad addormentarsi tranquillo".
È questo quanto si legge in un post affidato ai social in cui si dà appunto notizia della morte di un cervo “cresciuto” a Pecol, frazione di San Tommaso Agordino, nel bellunese.
“Allevato” di fatto dalla gente del posto, indignata ora per quanto accaduto. Qualcuno, probabilmente un cacciatore, ha sparato all’animale uccidendolo. L’autrice del post che parla della morte di Bambotto è Donatella Zendoli, che ha poi aggiunto al Dolomiti che quel cervo era diventato “bellissimo e maestoso”, “e credo che siano davvero pochi quelli che non lo conoscano”.
Era possibile incrociare l’animale per strada mentre raggiungeva tutte le frazioni limitrofe “e si fermava a mangiare ovunque da chi lo amava come noi”. Entrava nelle case, “e poi era un impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi”, ricorda la donna. E ancora, dice di aver trascorso anni stupendi "e mi teneva tanta compagnia perché se decideva di restare si addormentava su per le scale o davanti alla porta di ingresso mi seguiva ovunque docilmente".
Tantissime le foto del cervo pubblicate nelle ultime ore sui social, coi ricordi delle persone che lo conoscevano. “Il piccolo Bambotto è stato ucciso da un cacciatore, mentre la sua mamma è scomparsa nel nulla l'anno scorso, probabilmente uccisa anche lei da un cacciatore! Mamma e figlio erano amatissimi dai cittadini di Pecol, tutto questo è uno strazio”, si legge in un post.
Sul caso del cervo Bambotto è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd in Veneto Andrea Zanoni: "Questo cervo ieri è stato ucciso da un cacciatore di 23 anni a norma di legge – ha scritto su Facebook pubblicando diverse foto dell’animale tra i residenti – La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto hanno consentito a questo ragazzino di uccidere un animale amico degli abitanti, dei turisti e di tutti i bambini. Invito chi ama gli animali e la natura a farsi parte attiva per la loro tutela, ad impegnarsi anche in politica, solo con un impegno di tutti un giorno potremmo arrivare ad ottenere leggi che considerino gli animali esseri da tutelare e difendere, patrimonio di tutta la collettività, e non oggetto di divertimento di persone senza empatia e rispetto per gli animali e la natura".