Ucciso a coltellate a 17 anni, i genitori di Maati: “Sua morte sconfitta per tutti, serve massimo della pena”

"Hanno ucciso un figlio e quando muore un figlio muore anche una madre, chi non è passato da una tragedia simile non può nemmeno immaginarlo, per non staccarmi da lui avrei voluto addormentarmi per sempre, entrare dentro quella bara bianca e chiudere gli occhi".
Non si dà pace la mamma di Maati, il 17enne ucciso a coltellate il 29 dicembre scorso da un gruppo di coetanei, fuori da una discoteca di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Insieme al marito, in una lunga intervista al Corriere Fiorentino, ha ricordato il ragazzo.
"L’omicidio di mio figlio ci conferma che la nostra società ha fallito, in tutti i settori, dalla famiglia alla scuola fino alle istituzioni. Si è perso di vista il valore della vita, quei ragazzi hanno ucciso con efferatezza e gratuità", ha detto la donna.
Il giovane è stato assassinato dopo una serata in discoteca da un gruppo di coetanei: sei indagati, di cui cinque arrestati e uno ancora a piede libero. Gli inquirenti hanno ipotizzato uno scambio di persona.
Dopo un inseguimento per le strade della cittadina, il 17enne era stato trascinato fuori dall'autobus su cui era riuscito a fuggire e colpito a morte: "Mentre uccidevano non si rendevano conto di quello che facevano. Sono rientrati in casa per andare a prendere i coltelli. E nessuno ha tentato di fermarli", ha aggiunto la mamma del 17enne.
Pochi mesi dopo l'omicidio, il 6 febbraio, il ragazzo avrebbe compiuto 18 anni. Familiari e amici hanno voluto ricordarlo, festeggiando come se lui fosse ancora presente, raccontano ancora i genitori.
"Mi vorrebbe vedere felice. – dice ancora la mamma – E allora sì, penso all’amore per lui e m’illumino. Lui non c’è più, ma vive ancora dentro di me, io mi sveglio e mi addormento con lui, ci parlo e gli sorrido, nessun assassino potrà mai cancellare questo amore".
La madre e il padre del giovane sono separati da tempo ma spiegano che, dopo la morte del ragazzo, hanno ritrovato un affetto reciproco: "Di fronte a quanto accaduto, sparisce ogni rancore, noi adesso abbiamo uno scopo, ricordare Maati a tutti, per tutta la vita. Vogliamo giustizia e insieme siamo più forti".
"Serve il massimo della pena. – aggiungono ancora – I genitori di questi ragazzi potranno sempre andare a trovare i loro figli in carcere, noi no, Maati non potremo rivederlo più, è questo il vero ‘fine pena mai'. È questa la condanna più grande".