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Ucciso a colpi di pistola da un’auto in corsa: c’è un arresto per l’omicidio di Ribera

Un 51enne del comune agrigentino è stato arrestato a Porto Empedocle in relazione all’omicidio di Mahjoub Aymen, il trentenne di origine tunisina ucciso lo scorso 10 febbraio.
A cura di Biagio Chiariello
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Il luogo dell'omicidio a Ribera
Il luogo dell'omicidio a Ribera

È stato arrestato il presunto responsabile dell’omicidio di Mahjoub Aymen, il trentenne di origine tunisina ucciso lo scorso 10 febbraio a Ribera, in provincia di Agrigento. Dopo giorni di indagini serrate, nel tardo pomeriggio di sabato 15 febbraio 2025, i carabinieri hanno fermato un uomo di 51 anni, residente nello stesso comune siciliano, ritenuto l’autore materiale del delitto. L’arresto è avvenuto a Porto Empedocle, sempre nell’Agrigentino, a seguito di una complessa attività investigativa condotta dai militari dell’Arma, che hanno raccolto elementi determinanti per individuare il sospettato.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, si sono basate sull’analisi di testimonianze e sul monitoraggio delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona del crimine. Le riprese avrebbero fornito dettagli significativi sulla dinamica dell’omicidio e sugli spostamenti del presunto colpevole prima e dopo l’aggressione. Gli investigatori hanno inoltre effettuato accertamenti tecnici e raccolto riscontri che, secondo quanto riportato in una nota ufficiale dei carabinieri, avrebbero evidenziato gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato.

L’uomo, dopo essere stato fermato, è stato trasferito nel carcere di Sciacca, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di ulteriori sviluppi.

Mahjoub Aymen è stato ucciso nella serata di lunedì 10 febbraio. Il giovane sarebbe stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco esplosi da un’auto in movimento mentre si trovava all’esterno di un bar, all’incrocio tra corso Umberto e via Buoni Amici, a Ribera, in Sicilia. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e il trasferimento d’urgenza all’ospedale Fratelli Parlapiano, per il trentenne non c’è stato nulla da fare.

Il movente dell’omicidio resta ancora incerto, anche se tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti si considera la possibilità di un regolamento di conti, forse legato ad attività di traffico di stupefacenti nella zona.

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