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Uccise la vicina di casa con un’accetta: condannato a 12 anni, riconosciute attenuanti generiche

La sentenza per l’omicidio di Mara Fait a Rovereto: Ilir Shehi Zyba, vicino di casa della vittima reo confesso, è stato condannato a 12 anni di carcere. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e lo sconto della pena di un terzo per il rito abbreviato.
A cura di Susanna Picone
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Dodici anni di carcere per un omicidio. Questa la decisione del gup del Tribunale di Rovereto che ha condannato Ilir Shehi Zyba, reo confesso dell'omicidio della vicina di casa Mara Fait, a dodici anni. Il delitto di Mara Fait è avvenuto lo scorso anno – il 28 luglio del 2023 – a Noriglio, frazione del comune di Rovereto in provincia di Trento.

A dar notizia della sentenza per Ilir Shehi Zyba sono i quotidiani locali: il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e lo sconto della pena di un terzo per il rito abbreviato. Inoltre il giudice ha disposto una provvisionale di 100mila euro alla madre e altrettanti al figlio della donna, oltre all'espulsione dell’imputato, di nazionalità albanese, dal territorio nazionale una volta espiata la condanna.

Mara Fait, ex infermiera dell'ospedale di Santa Maria del Carmine di Rovereto, venne uccisa nei pressi della palazzina dove risiedevano la vittima e Shehi. Secondo quanto ricostruito, i rapporti tra i due non erano buoni: litigavano da anni. Quel giorno di luglio di un anno fa l’uomo ha colpito Fait alla testa ripetutamente con un'accetta per tagliare la legna. Poi si è costituito presso la vicina caserma dei carabinieri.

Nei giorni successivi all’omicidio aveva detto di sentirsi perseguitato aggiungendo poi di aver avuto “un blackout”. La Procura della Repubblica di Rovereto aveva inizialmente contestato all'uomo l'omicidio volontario aggravato da futili motivi ma poi l'aggravante, che non avrebbe permesso il rito abbreviato, non è stata ritenuta sussistente dal giudice e l'accusa è stata invitata a riformulare il campo d'imputazione in omicidio volontario. Se non presenterà ricorso in appello, Shehi potrebbe usufruire del doppio sconto di pena previsto dalla riforma Cartabia, con una riduzione della condanna a dieci anni di carcere.

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